Tre membri della famiglia Spada di Ostia sono stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte d’Assise di Roma

L'aula bunker del carcere di Rebibbia durane il maxi processo contro la famiglia Spada, il 6 giugno 2018 (Vincenzo Livieri - LaPresse)
L'aula bunker del carcere di Rebibbia durane il maxi processo contro la famiglia Spada, il 6 giugno 2018 (Vincenzo Livieri - LaPresse)

La Corte d’Assise di Roma ha condannato all’ergastolo in primo grado Carmine Spada, Roberto Spada e Ottavio Spada e ha riconosciuto come associazione mafiosa la famiglia di cui fanno parte, il cosiddetto “clan Spada” di Ostia, i cui componenti in passato erano stati più volte condannati per reati come estorsione e minacce con l’aggravante del metodo mafioso. L’accusa nei confronti dei tre condannati è di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Il processo è avvenuto nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, e in tutto erano coinvolti 24 imputati legati alla famiglia Spada; 17 sono stati condannati, per reati come omicidio, estorsione, usura, detenzione e porto di armi e di esplosivi illeciti, incendio e danneggiamento aggravati e traffico di stupefacenti. Carmine Spada, detto Romoletto, è il “boss” del clan; suo fratello Roberto era quello noto per aver aggredito un giornalista della trasmissione Nemo di Rai 2, Daniele Piervincenzi, nel 2017; per quell’episodio era già stato condannato.

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha assistito alla lettura della sentenza.