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  • Domenica 8 settembre 2019

25 cose su Mike Bongiorno

Storia e storie del conduttore più famoso della televisione italiana, dalla staffetta partigiana ai suoi innumerevoli quiz, per ricordarlo oggi a dieci anni dalla morte

(LaPresse / Archivio Storico)
(LaPresse / Archivio Storico)

Mike Bongiorno è considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana. Nella sua carriera, durata più di 50 anni, Bongiorno ha fatto parte delle vite di milioni di italiani, dal secondo dopoguerra ai primi anni del nuovo millennio. Anche per questo è ricordato dai più, con affetto, con sobrio distacco o moderato fastidio. Bongiorno morì l’8 settembre di dieci anni fa, segnando la fine di un’era geologica della televisione, che aveva visto oltre a lui altri protagonisti come Corrado e Raimondo Vianello. Abbiamo messo insieme 25 cose per ricordarlo, e per ricordare anche qualcosa di noi.

1. Mike Bongiorno era nato a New York il 26 maggio del 1924 da una famiglia italoamericana, il padre era siciliano e la madre di origini torinesi. Quando nel 1929 i genitori si separarono, complice il periodo della crisi economica, Bongiorno tornò in Italia con la madre che si stabilì a Torino.

2. Durante l’infanzia e l’adolescenza vissute a Torino Mike Bongiorno divenne un grande tifoso della Juventus.

3. Durante la Seconda guerra mondiale, dovette abbandonare gli studi e negli ultimi anni della guerra fece parte dei partigiani, facendo la staffetta per le comunicazioni. Nell’aprile del 1944 fu catturato dalla Gestapo vicino a Novara e scampò alla fucilazione quando gli fu trovato addosso il passaporto statunitense: valeva di più da vivo e come prigioniero. Rimase per 7 mesi a San Vittore a Milano, poi fu trasferito nel Campo di transito di Bolzano e infine in un campo di concentramento in Austria, dove fu liberato all’inizio del 1945 grazie a uno scambio di prigionieri tra Germania e Stati Uniti.

4. Alla fine della Seconda guerra mondiale, Mike Bongiorno tornò negli Stati Uniti dove iniziò la sua carriera da giornalista e annunciatore per la radio. Visto che conosceva bene l’italiano, fu mandato in Italia come inviato dalla stazione radio italoamericana di New York WOV, per raccontare la ricostruzione nel nostro paese.

5. Nella sua nuova permanenza in Italia, Bongiorno si fece conoscere nell’ambiente radiofonico che si era ricostituito dopo il regime fascista e su spinta di Vittorio Veltroni, all’epoca funzionario RAI, ottenne un contratto per collaborare con il Radiogiornale, a patto che prendesse qualche lezione di dizione per migliorare l’accento.

6. Mike Bongiorno condusse il suo primo quiz tra il 1955 e il 1956: era una trasmissione radiofonica e si chiamava Il motivo in maschera.

7. Il 19 novembre del 1955 Bongiorno condusse invece il primo quiz nella storia della televisione italiana: Lascia o raddoppia? Il format era un adattamento del quiz statunitense The $64.000 Question e della sua versione proposta in Francia. All’epoca la televisione aveva un solo canale, non era ancora molto diffusa nelle case e si formavano gruppi di ascolto nei bar, nei cinema e in altri luoghi pubblici. Il quiz ebbe un successo enorme, contribuendo a rendere molto famoso Bongiorno.

8. Il semiologo e scrittore Umberto Eco avrebbe scritto otto anni dopo il debutto di Bongiorno nei quiz televisivi il libro Fenomenologia di Mike Bongiorno, con un’analisi molto acuta delle tecniche comunicative utilizzate dal conduttore. Per Eco, il pregio di Bongiorno era quello di essere di una “mediocrità assoluta”, tale da far sì che il pubblico potesse immedesimarsi facilmente e rimanere in sintonia con il conduttore.

9. Bongiorno fu anche il protagonista di alcuni dei primi spot nella storia delle televisione italiana, partecipando in più occasioni a Carosello, il programma preserale che con corti e animazioni aveva portato la pubblicità sul canale RAI.

10. Bongiorno divenne in seguito uno dei principali volti del secondo canale (oggi RaiDue), con il quiz Rischiatutto, destinato a diventare uno dei più grandi successi della storia della televisione italiana. Andò in onda tra il 1970 e il 1975, ottenendo una media di 20 milioni di telespettatori a puntata.

11. Negli anni precedenti, Bongiorno aveva condotto numerosi altri programmi d’intrattenimento e diversi festival di Sanremo. Nella sua carriera, condusse il Festival della canzone italiana per 11 volte: la prima nel 1963 e l’ultima nel 1997 con Piero Chiambretti e Valeria Marini.

12. Nell’autunno del 1977, Silvio Berlusconi riuscì a convincere Bongiorno a lavorare per la televisione privata che aveva iniziato a mettere in piedi, offrendogli un contratto da centinaia di milioni di lire e con logiche simili a quelle delle emittenti statunitensi, con la possibilità di essere pagato direttamente dagli sponsor. Il passaggio dalla RAI alle televisioni private, ancora poco sviluppate rispetto all’emittente pubblica, fece molto scalpore.

13. Iniziò a condurre programmi su Telemilano (l’attuale Canale 5) nel 1979, anche se aveva ancora un contratto RAI. Il passaggio definitivo avvenne nei primi anni Ottanta, con la conduzione di programmi per la mattina e di una prima serie di quiz come Superflash e Pentatlon.

14. Nel 1987 Bongiorno condusse la prima puntata di Telemike, destinato a diventare uno dei quiz più famosi e apprezzati della sua carriera nella televisione privata. Fu durante una puntata del gioco a premi che notò una concorrente che rispondeva consultando alcuni appunti, che si era nascosta nella camicia: fu duramente rimproverata e squalificata.

15. In un’altra puntata di Telemike in cui si parlava dell’eruzione dell’Etna, litigò furiosamente con Vittorio Sgarbi, che aveva sostenuto che non fosse necessario dispiacersi per le case distrutte dalla lava, perché frutto di speculazioni edilizie.

16. Dai più giovani, Mike Bongiorno è però ricordato soprattutto per La ruota della fortuna, gioco a premi andato in onda sotto la sua conduzione dal 1989 al 2003. Il gioco, soprattutto nei primi anni Novanta, registrò ottimi ascolti e aprì una fase nuova di programmi con giochi e quiz prima dell’edizione più importante dei telegiornali serali.

17. Tra i premi della Ruota della fortuna c’erano anche pellicce, fornite da uno sponsor. Una volta una concorrente rifiutò gentilmente il premio, dicendosi “obiettore di coscienza”. Bongiorno non ne fu molto contento, soprattutto per la figura che faceva lo sponsor.

18. Nella sua lunga carriera, Bongiorno sulle reti Fininvest (poi Mediaset) ha condotto decine di programmi, compreso Bravo, bravissimo, dedicato ai bambini e alle loro capacità canore, e Genius, quiz sempre per bambini.

19. In una intervista a Che Tempo Che Fa nel 2009, Bongiorno disse di essere stato licenziato senza preavviso da Mediaset, emittente che aveva di fatto contribuito a rendere famosa in tutta Italia, e di avere perso i contatti con Berlusconi.

20. Mike Bongiorno morì d’infarto a Monte Carlo l’8 settembre del 2009, aveva 85 anni. Il Consiglio dei ministri decise di celebrare funerali di Stato in suo onore, nel duomo di Milano.

21. A fine gennaio del 2011, la salma di Bongiorno fu rubata dal cimitero di Dagnente (Arona, Novara) e fu ritrovata solamene a fine anno vicino a Milano. Motivo e autori del furto non sono mai stati chiariti. La salma fu in seguito cremata su decisione della famiglia e le ceneri disperse sul Cervino in Valle d’Aosta.

22. Il Cervino era uno dei monti preferiti di Bongiorno, ed era anche legato a una sua famosa pubblicità per una grappa con lo slogan: “Sempre più in alto”. Fu proprio durante la registrazione dello spot che Bongiorno rimase bloccato per circa due ore sulla cima della montagna a causa del maltempo: “L’elicottero non poteva salire a riprendermi. Fu un momento drammatico, pensai di essere finito. Avevo solo Dio che mi poteva aiutare. Mi sono legato alla croce e l’ho abbracciata. Poi, in mezzo alla nebbia, ho visto un cavo, mi sono agganciato, e l’elicottero mi ha portato via nel vuoto, come un angelo”.

23. Mike Bongiorno è ricordato per le numerose gaffe in cui inciampava durante la conduzione. A volte derivavano dalla storpiatura di qualche parola, in altri casi da fraintendimenti o dai suoi modi spicci di trattare concorrenti e collaboratori. Bongiorno sostenne sempre che i suoi errori fossero genuini, ma l’impressione di molti è che spesso ci marciasse sopra e ne facesse di intenzionali.

24. La sua gaffe più nota, al punto di essere diventata un modo di dire, riguarda la famosa frase: “Ahi, ahi, ahi, signora Longari… Mi è caduta sull’uccello!”, che avrebbe pronunciato durante il Rischiatutto per rimarcare la risposta errata di una concorrente. L’episodio in realtà non avvenne mai e fu smentito dagli interessati. C’è un video in cui Bongiorno dice una frase simile, ma risale a diversi anni dopo e a un momento in cui il conduttore stava proprio spiegando l’inconsistenza di quella leggenda metropolitana.

25. Mike Bongiorno si sposò tre volte, la sua ultima moglie è stata Daniela Zuccoli con la quale ha avuto tre figli, che oggi lavorano nella casa di produzione Bongiorno Production.