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  • Mercoledì 31 luglio 2019

I 116 migranti a bordo della nave Gregoretti sono sbarcati

Si trovavano da giorni a bordo di una nave militare italiana, in pessime condizioni e senza il permesso di scendere: saranno accolti da cinque paesi europei e dalla Chiesa italiana

ANSA/ ALESSANDRO RICUPERO
ANSA/ ALESSANDRO RICUPERO

Nel pomeriggio è iniziato lo sbarco dei 116 migranti a bordo della nave militare Gregoretti, che era bloccata da giorni nel porto di Augusta (Siracusa) perché il ministro dell’Interno Matteo Salvini non aveva concesso il permesso per sbarcarli.

L’autorizzazione è stata infine concessa nella mattinata di mercoledì, dopo che – secondo Salvini – alcuni paesi europei e la Chiesa cattolica si sono detti disponibili ad accogliere i migranti. Sembra che quelli accolti dalla Chiesa cattolica, circa 50 persone, saranno sistemati nel centro di Rocca di Papa, in provincia di Roma; i paesi che invece accoglieranno il resto dei migranti sono Germania, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo.

La nave Gregoretti della Guardia costiera era bloccata da domenica nel porto di Augusta, in Sicilia, per ordine del governo. Ieri era stata aperta un’inchiesta sullo stato dei migranti a bordo e il procuratore capo di Siracusa, Fabio Scavone, ha detto che c’erano un caso di tubercolosi e 20 di scabbia. La Gregoretti non è una nave di soccorso e non era attrezzata per ospitare così tante persone contemporaneamente e tanto meno per prendersene cura efficacemente. Scavone ha detto che a bordo i suoi uomini avevano trovato una situazione piuttosto complicata: «C’è un solo bagno per 116 persone, dormono in coperta, gli spazi sono ristretti».

I migranti a bordo della nave erano stati salvati da un peschereccio nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, dopo il naufragio della loro imbarcazione. Il centro di coordinamento che dipende dal ministero dell’Interno aveva quindi inviato la Gregoretti a recuperare i 135 naufraghi dal peschereccio e successivamente aveva indirizzato la nave verso il porto militare di Augusta. Fino a prima di questa mattina il ministero dell’Interno si era però rifiutato di dare l’autorizzazione necessaria per far sbarcare le persone a bordo.

Un anno fa, era accaduta la stessa situazione con un’altra nave della Guardia costiera, la Diciotti. Il blocco della nave, durato giorni, aveva procurato al ministro dell’Interno Matteo Salvini un’indagine per sequestro di persona. Salvini venne salvato dal processo grazie a un voto del Senato. Per il momento, scrivono i giornali, non sembra che il procuratore di Siracusa Scavone voglia percorrere quella strada.

In casi del genere Salvini ha sempre giustificato il trattenimento dei migranti a bordo delle navi militari – in condizioni precarie e spesso disumane – come un mezzo per costrungere paesi europei a rendersi disponibili ad accogliere i migranti. Alcuni osservatori sospettano che lo faccia anche per ragioni di consenso interno, dato l’apprezzamento da parte dell’elettorato di leggi e misure più severe contro l’immigrazione.