In Brasile almeno 57 persone sono morte durante scontri violenti tra detenuti in un carcere

Il carcere di Altamira, in Brasile, il 29 luglio 2019 (Wilson Soares/Panamazonica via AP)
Il carcere di Altamira, in Brasile, il 29 luglio 2019 (Wilson Soares/Panamazonica via AP)

In Brasile almeno 57 persone sono morte nel corso di una rivolta carceraria nella prigione di Altamira, nello stato settentrionale del Pará: le autorità hanno detto che 16 dei morti sono stati decapitati, gli altri sono morti asfissiati a causa di un incendio appiccato durante le violenze. La rivolta, iniziata quando in Italia erano le 12 e durata cinque ore, è nata come scontro tra i membri di due gang criminali rivali. I detenuti di un’ala della prigione, appartenenti a una delle gang, ne hanno invaso un’altra e hanno dato fuoco a una cella. Due guardie erano state prese in ostaggio, ma successivamente sono state liberate perché l’obiettivo dei rivoltosi non erano le guardie, bensì gli altri detenuti.

Il numero massimo di detenuti che potrebbero essere rinchiusi nel carcere di Altamira è 200, ma al momento degli scontri la prigione ne ospitava 309: le autorità però negano che fosse sovraffollata. Il Brasile ha la terza più grande popolazione carceraria al mondo (700mila persone) e il sovraffollamento, così come la violenza e le rivolte, è piuttosto comune: lo scorso maggio 40 persone erano morte in quattro diverse prigioni nello stato di Amazonas nello stesso giorno.