Lega Senato
(ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

La maggioranza rischia di perdere un altro seggio al Senato

Dopo la decisione della giunta per le elezioni di annullare l'elezione di Matteo Salvini in Calabria: ma lo recupererebbe per una questione analoga in Emilia Romagna

La maggioranza rischia di perdere un altro seggio al Senato, dopo che la giunta per le elezioni ha proposto di annullare l’elezione di Matteo Salvini in Calabria. Anche se il Senato dovesse confermare come probabile la decisione della giunta, la maggioranza formata da Lega e Movimento 5 Stelle rimarrebbe in realtà invariata per via di una decisione analoga che dovrebbe sostituire un senatore del Partito Democratico con uno della Lega, in Emilia Romagna.

La decisione di annullare l’elezione di Salvini è arrivata dopo una richiesta di riconteggio dei voti da parte di Fulvia Caligiuri, che era candidata con Forza Italia nella circoscrizione di Reggio Calabria, come Salvini. Secondo Caligiuri, nel conteggio dei voti dopo le elezioni dello scorso anno si sarebbero verificate numerose irregolarità che ne hanno compromesso l’esito. La giunta per le elezioni – la cui composizione rispecchia quella dell’aula – le ha dato ragione, stabilendo che 2.916 voti assegnati a Lega e Fratelli d’Italia in realtà sarebbero spettati a Forza Italia. Per questo motivo la giunta ha chiesto al Senato di annullare l’elezione di Salvini e di assegnare il seggio a Caligiuri.

Matteo Salvini, che si era candidato ed è risultato eletto in altre quattro regioni, non perderà il suo posto al Senato: diventerebbe senatore del Lazio subentrando a un’altra senatrice leghista, Kristalia Rachele Papaevangeliu, che dovrebbe cedergli il seggio.

Se la decisione sarà confermata, quindi, la Lega passerà da 58 a 57 senatori. Ma la stessa giunta, in realtà, ha stabilito di annullare l’elezione del senatore Edoardo Patriarca del PD nella circoscrizione di Modena. Vincitore per soli 46 voti nel 2018 sul leghista Stefano Corti, un ricorso aveva portato a un riconteggio delle schede bianche e nulle, che aveva ribaltato il risultato assegnando la vittoria a Corti, di nuovo per una cinquantina di voti. Patriarca aveva richiesto un riconteggio complessivo delle schede, ma la giunta ha ritenuto di assegnare il seggio a Corti.

Il seggio perso da Salvini e guadagnato da Forza Italia, quindi, verrebbe immediatamente recuperato dalla Lega nel momento in cui il Senato dovesse confermare le decisioni della giunta, ipotesi altamente probabile. Il Movimento 5 Stelle, dopo le numerose espulsioni degli ultimi mesi, era già sceso a 106 membri, e la maggioranza attualmente conta su 164 senatori, cioè appena tre in più della maggioranza assoluta fissata a 161. In Senato siedono infatti 320 senatori: 314 eletti su 315 previsti dalla Costituzione – perché in Sicilia il Movimento 5 Stelle ha eletto più senatori di quanti candidati aveva, lasciando un seggio vacante – più un ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e altri cinque senatori a vita di nomina presidenziale.

Negli ultimi anni quasi sempre in Italia i governi si sono appoggiati su maggioranze risicate in Senato, ma nonostante questo sono spesso riusciti a rimanere in carica a lungo. Inoltre, Forza Italia e Fratelli d’Italia si comportano spesso da alleati della maggioranza, votando in particolare i provvedimenti proposti dalla Lega, e molti senatori a vita non partecipano alle attività del Senato, abbassando di fatto i voti necessari per governare.

Correzione: questo articolo segnalava inizialmente soltanto l’annullamento dell’elezione di Salvini in Calabria, riportando come probabile l’ipotesi che la maggioranza perdesse un seggio al Senato, passando da 164 senatori a 163. Una modifica successiva alla pubblicazione ha integrato la notizia dando conto dell’altra decisione della giunta, che annullando l’elezione di Patriarca lascia invariato il numero di seggi della maggioranza.

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