Salvini prova a parlare d’altro

Oggi ha invitato i rappresentanti di 43 sindacati e associazioni di categoria per parlare della manovra, mentre continuano a uscire aggiornamenti sul caso Lega-Russia

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Matteo Salvini ha ricevuto oggi al ministero dell’Interno i rappresentanti di 43 associazioni di categoria e sindacati per discutere della prossima legge di bilancio. In molti tra i partecipanti hanno osservato che è insolito per sindacati e associazioni di categoria essere convocati dal ministero dell’Interno per discutere di una manovra economica, invece che dal presidente del Consiglio o da un ministro con un portafoglio economico. Oltre che per i rapporti tra Lega e Movimento 5 Stelle, l’incontro ha avuto un qualche significato anche per Matteo Salvini: dopo una settimana in cui si è parlato soltanto dello scandalo Russia, avrà occasione di parlare di un argomento diverso e per lui potenzialmente più favorevole.

Praticamente tutte le principali associazioni di rappresentanza hanno accettato di partecipare all’incontro: Confindustria, i tre principali sindacati, CGIL, CISL e UIL; Coldiretti, l’associazione degli agricoltori alleata della Lega e di Salvini; le associazioni di categoria di banche e assicurazioni e moltissime altre. Ufficialmente l’obiettivo dell’incontro era chiedere alle associazioni cosa si aspettano dalla prossima manovra e cercare, se possibile, di accontentarle. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha commentato l’incontro dicendo che non c’è alcun problema se si tratta di un incontro di partito, ma che se Salvini ha intenzione di fornire anticipazioni sulla manovra, allora «si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale».

Anche se insolito, questo incontro non è senza precedenti. Lo scorso dicembre una delegazione di imprenditori di Confindustria si era recata al ministero da Salvini per discutere dei numerosi blocchi imposti ai grandi cantieri pubblici dall’alleato della Lega, il Movimento 5 Stelle. L’incontro non produsse risultati eclatanti – a parte dare agli alleati il più classico “segnale” – e non si attendono grandi novità nemmeno per oggi. La crescita economica del paese sarà molto bassa quest’anno e il poco margine di manovra del governo è già in larga parte impegnato dai 12,5 miliardi di euro di clausole di salvaguardia che si è impegnato a trovare l’anno scorso pur di spendere più soldi di quanto consentito. «La verità è che in politica economica Salvini ha le mani più legate di quanto dica», ha scritto Dario Di Vico sul Corriere della Sera. «Le parti sociali invece si aspettano risposte sui loro dossier».

Il risultato migliore che Salvini può aspettarsi quindi è soprattutto far parlare di sé per motivi diversi dallo scandalo russo, almeno per una giornata. Un compito difficile, visto che sul caso continuano a uscire novità quasi ogni giorno. Le ultime sono soprattutto le interviste e gli ulteriori dettagli sull’incontro all’hotel Metropol di Mosca, durante il quale lo scorso ottobre uno stretto consigliere di Salvini, Gianluca Savoini, chiese a dei misteriosi cittadini russi di finanziare illegalmente la Lega. Oggi per esempio il Corriere della Sera ha intervistato Fabrizio Candoni, fondatore di Confindustria russa, che si trovava a cena con Salvini il giorno prima che Savoini si incontrasse con i russi.

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Candoni sostiene che Salvini stesso – o uno del suo staff – gli disse che Salvini era stato invitato personalmente all’incontro all’hotel Metropol, e che stava pensando se fosse o meno il caso di partecipare. Candoni dice che lo sconsigliò, avvertendolo che quell’incontro era sospetto. Nell’intervista Candoni afferma anche che Savoini è un idealista ingenuo, uno scarso conoscitore di Mosca e dei russi, che involontariamente ha finito con l’infilarsi in una faccenda più grande di lui.

L’incontro con le parti sociali di questa mattina era stato fissato lo scorso 5 luglio, prima dell’inizio del caso Lega-Russia, ma oggi ha acquisito una nuova importanza per Salvini. Il leader della Lega sta facendo grossa fatica a gestire questa situazione e i tentativi che ha fatto finora gli si sono rivoltati contro. Inizialmente Salvini ha detto di non aver invitato Savoini in Russia o ad altri eventi con le delegazioni ufficiali del partito o di governo e ha spiegato di non sapere di cosa si occupa. Anche il suo staff ha negato che Savoini abbia mai svolto l’incarico di consigliere o che abbia accompagnato Salvini in Russia in maniera ufficiale (i due si conoscono da 30 anni e Savoini è anche stato portavoce del leader della Lega per un paio d’anni).

Quasi immediatamente, però, i giornali hanno pubblicato una dozzina di foto che dimostrano come Savoini fosse presente in ogni singola occasione, in Italia o all’estero, in cui Salvini si fosse occupato di Russia. In una di queste foto, Savoini è presente a una riunione ufficiale tra Salvini e il ministro dell’Interno russo. Sono emerse poi interviste passate in cui lo stesso Savoini dichiarava di essere un consigliere di Salvini per le questioni russe, un’affermazione che nel 2014 era stata fatta dallo stesso Salvini. Nel fine settimana, infine, Salvini è stato smentito da Conte, che ha scritto in una nota che alla cena con Vladimir Putin a Roma di due settimane fa Savoini era stato invitato dallo staff di Salvini al ministero dell’Interno. Salvini ha cessato di fare dichiarazioni sul caso e, di fronte alle richieste dell’opposizione di riferire in Parlamento, ha fatto sapere ai giornali che non intende parlare ancora dell’episodio.