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  • Venerdì 12 luglio 2019

Come sta Angela Merkel?

E soprattutto: dovrebbe interessarci, visto il suo incarico, o sono fatti suoi? I suoi tremori hanno aperto una discussione in Germania

Angela Merkel, Berlino, 10 luglio 2019 (Adam Berry/Getty Images)
Angela Merkel, Berlino, 10 luglio 2019 (Adam Berry/Getty Images)

Da settimane ormai in Germania – ma non solo – si parla molto e con preoccupazione della salute della cancelliera Angela Merkel, che qualche giorno fa, durante un incontro pubblico con il primo ministro della Finlandia Antti Rinne, ha avuto un nuovo tremore, come accaduto in pubblico altre due volte lo scorso giugno.

Lo scorso 18 giugno Merkel – che notoriamente da anni lavora moltissimo e infaticabilmente – aveva spiegato che il tremore era stato causato dal fatto che non aveva bevuto abbastanza acqua. Dopo il secondo episodio, a fine giugno, durante la cerimonia di nomina del ministro della Giustizia, in una dichiarazione ufficiale del governo si parlava di un suo «malessere temporaneo». Dopo il terzo episodio di mercoledì 10 luglio, rispondendo alle moltissime domande dei giornalisti durante la conferenza stampa, Ulrike Demmer, la portavoce di Merkel, ha insistito sul fatto che la cancelliera, il cui quarto mandato terminerà nel 2021, «sta bene».

Merkel stessa ha fatto capire che stava cercando di «elaborare» il primo episodio, che il tremore era «solo qualcosa» con cui avrebbe dovuto «convivere per un po’», suggerendo che la paura di avere un attacco ne stava innescando altri. Ha insistito che non c’è bisogno di «preoccuparsi» per lei e ha accennato al fatto di essersi rivolta a dei medici. Infine, ha aggiunto: «Soprattutto potete presumere che io conosca le responsabilità legate al mio incarico, e che agisca conformemente ad esse per quanto attiene a questioni legate alla salute». Giovedì 11 luglio, ricevendo la premier danese Mette Frederiksen, Merkel ha modificato il cerimoniale, ascoltando l’esecuzione degli inni nazionali da seduta e non in piedi.

Per il giornalista Gabor Steingart, ex direttore di Handelsblat, la salute di Angela Merkel sta diventando una questione costituzionale: «La fiducia delle persone in lei sta svanendo. Non c’è ancora risposta alla domanda cruciale: la cancelliera è ancora in pieno possesso delle proprie capacità fisiche?». Alcuni pensano che le dichiarazioni ufficiali sul suo stato di salute siano omissive e non sufficienti: «Lo stato di salute della cancelliera non è un problema privato», ha dichiarato Hans-Georg Maaßen, fino al novembre 2018 a capo di una delle agenzie di intelligence nazionale della Germania. «Le persone in Germania hanno il diritto di sapere se il capo del governo è in grado di svolgere i propri compiti con tutte le sue forze». Jürgen Falter, politologo presso l’Università di Mainz, ha detto: «Il fatto che continui a dire che sta bene alimenta solo ipotesi e speculazioni sul fatto che ci sia invece qualcosa di veramente serio. Tutto questo mina la fiducia in lei, molto più che se dicesse esattamente qual è il problema».

Questo interesse intorno alla salute di Merkel, scrive il Financial Times, è una cosa nuova per la Germania, dove le vite private e lo stato di salute dei politici sono raramente discussi in pubblico, a differenza invece degli Stati Uniti dove i presidenti si sottopongono a esami medici annuali i cui esiti vengono poi resi pubblici. Michael Sabrow del Leibniz Center for Contemporary History di Potsdam, un istituto di storia contemporanea, ha spiegato che questa differenza non ha tanto a che fare con una mancanza di trasparenza, ma con una maggiore discrezione. E questo, ha detto, riflette le caratteristiche del sistema politico tedesco: «Abbiamo una diversa comprensione della democrazia, che si basa più sulle istituzioni che sulle personalità. È una reazione al culto del Führer dell’era nazista; di questi tempi, normalmente, un politico non dovrebbe essere al centro dell’attenzione della gente».

I cancellieri tedeschi, per tradizione, sono sempre stati molto riservati sui loro problemi di salute. La maggior parte dei tedeschi non sapeva, per esempio, che Willy Brandt soffrisse di forti attacchi di depressione o che Helmut Schmidt svenisse molto spesso. Helmut Kohl mantenne segreto il suo problema alla prostata nel 1989, in modo da poter assistere a un’importante conferenza della CDU, subendo poi un intervento chirurgico d’urgenza. Recentemente però i politici tedeschi sono diventati più aperti riguardo ai loro problemi di salute: Malu Dreyer, ministra presidente della Renania-Palatinato, ha annunciato pubblicamente di avere la sclerosi multipla; Mike Mohring, leader della CDU in Turingia, ha detto di avere il cancro; Sahra Wagenknecht, leader del partito Die Linke, ha annunciato il proprio ritiro dalla politica attiva per motivi di salute.

Giovedì, dopo i colloqui con la prima ministra danese, Merkel ha tenuto una nuova conferenza stampa: a una domanda dei giornalisti sul suo sessantacinquesimo compleanno, che sarà il prossimo 17 luglio, Merkel ha risposto di essere cosciente del fatto che si invecchia, ma anche che al tempo stesso si acquisisce esperienza. «Ogni cosa ha il suo lato positivo».