La Corte Penale Internazionale ha condannato per la prima volta una persona per il reato di schiavitù sessuale

Bosco Ntaganda (Eva Plevier/Pool via REUTERS
Bosco Ntaganda (Eva Plevier/Pool via REUTERS

La Corte Penale Internazionale, tribunale internazionale con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ha condannato l’ex ribelle congolese Bosco Ntaganda per avere compiuto diversi crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui la schiavitù sessuale: Ntaganda è la prima persona a essere condannata dalla Corte per questo particolare reato.

Ntaganda, cresciuto in Ruanda ma trasferitosi da adolescente nella Repubblica Democratica del Congo, iniziò a combattere a 17 anni, spostandosi di frequente tra i due paesi. Le condanne della Corte Penale Internazionale si riferiscono ai crimini commessi tra il 2002 e il 2003 nella regione orientale di Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo, quando Ntaganda era un importante leader a capo di un gruppo di combattenti ribelli che tra le altre cose si rese responsabile di omicidi e stupri sistematici, e reclutò bambini per farli diventare soldati. Ntaganda, noto anche con il soprannome di “Terminator”, si consegnò all’ambasciata statunitense della Repubblica Democratica del Congo nel 2013, secondo alcuni analisti per scampare al pericolo di una rappresaglia di una fazione rivale all’interno del suo gruppo di ribelli.