cammino santiago
La vista dall'Alto del Perdón sul Cammino di Santiago francese (Manuela Candeago)

Cosa portarsi dietro in un viaggio a piedi

Che siate in partenza per il Cammino di Santiago o per la Via Francigena, questa lista fa al caso vostro

Il Cammino di Santiago è una di quelle cose antiche e originariamente religiose – forse l’unica – che col passare del tempo sembra andare sempre più di moda anche per ragioni non religiose. Ogni anno cresce il numero delle persone che decidono di percorrerlo anche solo per un tratto: nel 2018 i “pellegrini” – così si definiscono quelli che decidono di farlo, a prescindere dalle loro motivazioni – sono stati 327mila; solo cinque anni prima erano stati 215mila.

Il Cammino di Santiago (come anche la Via Francigena, che parte da Canterbury in Inghilterra e arriva a Roma) conserva parte del proprio carattere spirituale; attrae però sempre più persone che non lo affrontano per ragioni religiose ma per interesse culturale, per turismo o per il desiderio di sperimentare e superare un’esperienza fisica impegnativa.

Cos’è il Cammino di Santiago
È la strada, o meglio le strade, che portano al santuario di Santiago de Compostela, in Spagna, dove si troverebbe la tomba dell’apostolo Giacomo (Santiago in spagnolo significa letteralmente San Giacomo). Nel Medioevo moltissime persone di religione cristiana partivano anche da molto lontano per andare a Santiago de Compostela e per qualche ragione la tradizione si è conservata: ancora oggi ci si va a piedi o a cavallo, come facevano un tempo i pellegrini più ricchi, oppure in bicicletta.

Il cammino più noto e frequentato – ce n’è più di uno, perché Santiago si può raggiungere per diverse vie – è quello francese, che parte da Saint Jean Pied de Port, in Francia appunto, e volendo si può allungare fino a Finisterre; è anche patrimonio dell’UNESCO. Parliamo di circa 800 chilometri. Quello portoghese invece arriva sempre a Santiago ma partendo da Lisbona.

Chi fa il Cammino di solito parte la mattina molto presto e percorre almeno 20-25 chilometri al giorno, ogni giorno. È un ritmo intenso, ma non proibitivo: tante persone riescono a farlo con soddisfazione senza essere degli atleti o degli appassionati di trekking, anche se un minimo di allenamento ci vuole. Si sta molto nella natura, e si impara molto concretamente quali sono le cose di cui si ha bisogno veramente: uno zaino troppo pesante insegna in fretta a essere più essenziali. Sul Cammino si incontrano persone di tutte le età e provenienze: camminatori solitari, coppie, famiglie e gruppi di amici. I tre redattori del Post che l’hanno fatto dicono che è un’esperienza in cui si è portati a socializzare come capita di rado.

La preparazione e l’equipaggiamento
La vera discriminante tra un’esperienza unica e indimenticabile e una faticaccia senza gioie è una sola: la preparazione.

Un po’ di allenamento non fa male: fare qualche passeggiata da almeno una decina di chilometri può essere molto utile prima di partire, per cominciare ad abituarsi. Non serve essere degli atleti, ma un po’ di esercizio aiuta a conoscere il proprio corpo e a prepararlo senza avere brutte sorprese. L’equipaggiamento, però, è ancora più importante. È fondamentale partire con un bagaglio essenziale (lo porterete sulle spalle per tutto il cammino), vestiti comodi e qualche oggetto utile.

Per facilitarvi il momento in cui farete i bagagli, abbiamo messo insieme una lista delle cose da non dimenticare. Quelle che non sono in questa lista sono da lasciare a casa.

Le scarpe
Partiamo dalle basi: le scarpe. Ci sono due scuole di pensiero: quelli che partono con le scarpe leggere da corsa (è il caso dei tre redattori del Post) e quelli che preferiscono scarpe da trekking. Non c’è una scelta migliore, in entrambi i casi vi troverete bene, purché abbiate provato le scarpe almeno un paio di volte e le sentiate comode (quindi meglio se non sono nuove-nuove). Dipende molto da come siete abituati e dal tipo di paesaggi che incontrerete sul vostro cammino (le scarpe da corsa potrebbero creare qualche problema in lunghi tratti in montagna). Come scarpe leggere vi suggeriamo quelle da running di Nike che costano meno di 100 euro, ma qualsiasi paio di scarpe da corsa può andare bene purché sia comodo e le suole siano un po’ spesse. Per chi invece preferisce un paio di scarpe da trekking, quelle di La Sportiva sono abbastanza leggere e non troppo costose.

C’è una terza opzione: i sandali da trekking. Potete portarli come alternativa alle scarpe chiuse (che è sempre bene avere) per far respirare un po’ il piede nei tratti di cammino più caldi e pianeggianti. Il genere è quello dei sandali Teva, che negli ultimi tempi sono tornati molto di moda anche per la vita di tutti i giorni se vi piace lo stile dei padri, come si dice. Li trovate a meno di 100 euro. Se decidete di non portare i sandali, portate comunque delle infradito per la sera e per la doccia.

I calzini
Vi stupirà, ma non tutti i calzini sono uguali. Per fare lunghe camminate ed evitare (o almeno rimandare il più possibile) la comparsa di vesciche e dolori vari, esistono dei calzini particolari che hanno alcune parti rinforzate e sono senza cuciture. Qui ne trovate due paia, quantità sufficiente da permettervi di lavarli a fine giornata e indossarli a giorni alterni. Se non si asciugano durante la notte, consigliamo di attaccarli allo zaino con due spille da balia mentre camminate.

Altre cose per la cura dei piedi
Fondamentali sono i cerotti antivescica. Ce ne sono di varie misure e di forme diverse per le diverse parti del piede. Una volta applicati, agiscono sulla vescica assorbendone il liquido. Li troverete in vendita ovunque, soprattutto sui cammini più battuti e quindi più attrezzati (come il Cammino di Santiago francese), ma consigliamo comunque di averne una confezione con voi già alla partenza per intervenire in modo tempestivo sulle vesciche appena sentirete il minimo fastidio. Questo vale in generale quando si cammina così tante ore al giorno: bisogna ascoltare attentamente il proprio corpo e assecondarlo in caso di dolori prima che diventino cose più gravi. Un altro prodotto utile per la cura quotidiana dei piedi è un lubrificante tipo la vaselina. Va passata sui piedi la mattina prima di mettere i calzini per diminuire l’attrito tra la pelle e le calzature.

Se calzini, vaselina e cerotti non dovessero bastare, potrebbe essere necessario bucare le vesciche. Niente di splatter: portatevi dietro un ago, fate uscire il liquido coprendo la vescica con una garza (che lo assorbirà), poi lasciate all’aria aperta (se non dovete camminare) oppure coprite con un’altra garza, assicurandola con un cerotto adesivo, e mettete su il calzino. C’è anche la vecchia tecnica dell’ago e filo, ma non è il massimo dell’igiene lasciare il filo dentro la vescica.

Cose per proteggersi dal sole
Non ci stancheremo mai di ripetere quanto è importante la crema solare. I dermatologi suggeriscono almeno una protezione 30: le creme più affidabili sono quelle con l’indicazione “protezione ad ampio spettro”, perché garantiscono filtri solari sia per i raggi UVB sia per i raggi UVA. Potete stare tranquilli anche con fattori di protezione compresi tra 15 e 25, dice la Commissione europea, a patto che la crema sia applicata correttamente, abbondantemente e con regolarità durante la giornata. In ogni caso, la cosa migliore che potete fare è scoprire qual è il vostro fototipo e regolarvi di conseguenza con la crema solare migliore. Se invece siete un fototipo 1, e cioè avete la pelle molto molto chiara, ve lo diciamo già: usate la 50+. Online potete acquistare creme solari su Amazon o su siti di profumeria tipo Sephora e Douglas.

Portate anche un cappellino o una bandana per coprirvi la testa nelle ore più calde e un paio di occhiali da sole. Per quanto riguarda l’acqua, portate la borraccia più leggera che trovate. Visto che quando si cammina col caldo è bene e utile fare un sorso ogni pochi minuti, è comodo avere una cannuccia da cui bere senza dover tirare fuori ogni volta la borraccia (una piccola accortezza che vi invidieranno in molti).

Oltre a proteggersi dal sole, vale la pena prepararsi anche per la pioggia: per questo potete portare una mantella impermeabile leggera tipo questa, che coprirà perfettamente voi e il vostro zaino, lasciando comunque passare un po’ di aria da sotto.

Cose per dormire bene
Negli ostelli dei pellegrini (o albergue se camminate in Spagna), alle dieci di sera si spegne la luce e si dorme. La mattina la sveglia è all’alba – se non prima – e bisogna partire riposati per affrontare la tratta fino alla meta successiva. Normalmente le camerate che ospitano i pellegrini sono silenziose perché c’è una specie di “codice del pellegrino” che rende tutti molto solidali nel rispetto della fatica e quindi del riposo altrui. Se però avete un sonno leggero o siete sensibili ai rumori e alla luce, consigliamo di portare tappi per le orecchie (di schiuma o in silicone) e mascherina per gli occhi (qui un set di mascherina e tappi).

Un’altra cosa utile per conciliare il sonno – nel caso in cui 25 chilometri di camminata al giorno non siano sufficienti – potrebbe essere un libro. Visto che i libri pesano però, potreste considerare un abbonamento a una piattaforma di audiolibri come Storytel (se lo fate tramite questo link i primi 30 giorni sono gratuiti) oppure l’acquisto di un e-reader. Secondo Wirecutter, l’autorevole sito di recensioni del New York Times, il miglior e-reader è l’ultimo Kindle Paperwhite, che costa 129 euro, ma ne trovate anche di più economici.

Se quando viaggiate vi piace leggere libri a tema, in Volevo solo camminare di Daniela Collu, autrice e conduttrice televisiva e radiofonica che ha fatto un pezzo del Cammino di Santiago l’estate scorsa, racconta la sua esperienza. Oppure c’è il saggio breve di Henry David Thoreau, Camminare, con diversi spunti di riflessione sul tempo che si passa all’aria aperta e il senso di libertà che il distacco dalla società suscita, anche in versione audiolibro su Storytel. L’unico libro che ha senso portare in versione cartacea è una guida: ce ne sono diverse, la più utilizzata per il Cammino francese è Guida al cammino di Santiago de Compostela. Oltre 800 chilometri dai Pirenei a Finisterre, costa 15,30 euro e la trovate sia su Amazon che su IBS.

Libri per gente che corre o cammina

Infine, se pensate di fermarvi a dormire soprattutto in ostelli pubblici per pellegrini, un sacco a pelo leggero (da Decathlon c’è questo a 40 euro) o un saccolenzuolo (sempre Decathlon ne vende uno a 15 euro) sono d’obbligo. Questo perché nei dormitori spesso non vengono date le lenzuola, ma solo dei teli coprimaterasso e copricuscino. Se invece pensate di alloggiare in strutture più attrezzate, forse il sacco a pelo potete risparmiarvelo. In Spagna, gli albergue comunali per pellegrini costano tra i 5 e i 10 euro a notte, mentre le strutture più attrezzate fanno pagare da 15-20 euro in su (ma potreste doverle prenotare in anticipo, mentre per gli albergue non serve prenotazione).

Zaino e vestiario
Lo zaino pieno deve avere un peso non superiore a un decimo del peso del vostro corpo. Se pesate 60 chili quindi il vostro zaino dovrà pesare sui 6 chili e non di più. Se pesate 70 allora 7 chili, e così via. Questo si traduce in uno zaino da 30 o 40 litri in base alla vostra corporatura e all’ingombro delle cose che volete metterci dentro. Decathlon ne vende alcuni molto adatti con cintura all’altezza delle anche, cinturina all’altezza del torace e spalle e schiena rinforzate (tutte cose che vorrete avere, fidatevi) e con la cerniera anche sotto, utile se non volete perdere ore a frugare alla cieca in cerca di un paio di mutande. Ci sono da 30 litri e da 40 litri in vari colori. Anche lo zaino è bene provarlo e regolarlo prima di partire: fate in modo che aderisca il più possibile alla schiena e che la cintura sia appena sopra i fianchi, in modo che il peso si scarichi per la maggior parte sul bacino e non sulle spalle. Lo zaino deve essere piccolo e pratico, ma meglio un po’ più grande e vuoto che piccolo e pienissimo visto che vi capiterà di svuotarlo e riempirlo spesso.

Come vestiario dentro lo zaino mettete solo lo stretto indispensabile (no, il phon non lo è): due magliette a maniche corte tecniche o di cotone, due paia di mutande e i calzini che dicevamo, un paio di pantaloni corti da trekking, un paio di pantaloni lunghi (per esempio questi sono modulari: diventano corti all’occorrenza), un pigiama e un pile. Tutte le sere negli albergue i pellegrini lavano i vestiti usati durante il giorno. Anche se alcuni ostelli hanno la lavatrice (per questo portate una retina in modo da tenere insieme i vostri vestiti e non doverli ripescare dalla cesta uno per uno) e in alcuni casi anche l’asciugatrice, spesso vi capiterà di dover lavare i vestiti a mano e allora vi servirà una saponetta per vestiti.

Nel beautycase mettete solo spazzolino, dentifricio, deodorante, una boccetta di shampoo e una di bagnoschiuma. Se non pensate di stare in giro un mese e mezzo ma magari solo due settimane, non portate confezioni intere di shampoo che tanto non vi serviranno e non farebbero che pesare sulle vostre spalle. Le boccette per liquidi da bagaglio a mano sono delle dimensioni giuste: ne trovate quiqui. Per asciugarvi dopo la doccia consigliamo uno di quegli accappatoi in microfibra leggeri che si asciugano subito e occupano pochissimo spazio. BASTA. Per un po’ dimenticate creme (bè tranne la crema solare, non fate i furbi), trattamenti per capelli, strisce depilatorie, gel, rasoi, schiuma da barba o profumi. Portate un tagliaunghie, invece, che soprattutto per i piedi è fondamentale.

Questo vale per chi, come la maggior parte delle persone, decide di intraprendere il Cammino nei mesi estivi. Se invece partite in stagioni più fredde, studiate bene le temperature prima di partire, portate indumenti termici adatti e considerate di investire in una buona giacca sportiva, tipo questa di Salewa che pesa poco e tiene caldo. Anche una torcia può essere utile se il sole sorge dopo le 6.30.

Altre cose utili ma sacrificabili
Molto comodi per camminare sono i bastoncini da trekking (tipo le racchette da sci) che aiutano a distribuire il peso anche sulle braccia e alleviano la sensazione di stanchezza. I più previdenti potrebbero volere con loro anche un kit essenziale di pronto soccorso per qualsiasi evenienza. Non tutti gli albergue hanno stendini per i vestiti bagnati: per sicurezza potete portare una cordicella o un elastico.

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati nella sezione 
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