Stefanel ha rinunciato al concordato preventivo e sospeso i titoli in Borsa

(Ernesto Ruscio/Getty Images)
(Ernesto Ruscio/Getty Images)

Mercoledì il Consiglio di amministrazione di Stefanel, storica azienda veneta di moda, ha rinunciato alla procedura di concordato preventivo con riserva, che aveva ottenuto a gennaio, e non presenterà quindi alcun piano di risanamento entro il 14 giugno, il termine previsto. Il cda ha deciso di avviare le procedure per l’amministrazione straordinaria dichiarando uno stato di insolvenza. Le ragioni sono, ha spiegato in una nota, «la mancata definizione di un accordo con i propri stakeholders, l’attuale assenza di altri interlocutori interessati a supportare la società nella formalizzazione dell’ipotizzata proposta concordataria e l’impercorribilità di ipotesi autonome di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento complessivo». Sempre nel pomeriggio di mercoledì sono stati sospesi tutti i titoli di Stefanel in borsa.

A settembre 2018 Stefanel aveva dichiarato una perdita di 20,9 milioni di euro e un patrimonio netto di 7,5 milioni, a dicembre aveva chiesto l’accesso al concordato preventivo, che aveva ottenuto a gennaio. La crisi riguarda 60 dipendenti della sede centrale, che si trova a Ponte di Piave in provincia di Treviso, e il personale nei negozi in tutta Italia. L’azienda è detenuta dai due fondi Oxy Capital e Attestor, mentre Giuseppe Stefanel, figlio del fondatore Carlo, ne controlla il 16,4 per cento.