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  • Lunedì 27 maggio 2019

Com’è finita la Serie A

Resoconto del campionato concluso, con l'ennesima vittoria della Juventus, la prima qualificazione in Champions League dell'Atalanta e le delusioni di Milan e Roma

I giocatori dell'Atalanta festeggiano la qualificazione alla prossima Champions League (Paola Garbuio/LaPresse)
I giocatori dell'Atalanta festeggiano la qualificazione alla prossima Champions League (Paola Garbuio/LaPresse)

La stagione 2018/19 del campionato di Serie A è terminata domenica sera con le partite dell’ultima giornata, che hanno sancito le qualificazioni di Atalanta e Inter in Champions League, di Milan e Roma in Europa League e la retrocessione in Serie B dell’Empoli. Lo Scudetto è andato alla Juventus, ma si sapeva già da un mese: è stato il trentacinquesimo nella storia del club e l’ottavo consecutivo, una cosa mai riuscita a nessuno in Italia e probabilmente un primato che durerà decenni.

(LaPresse/Tano Pecoraro)

La stagione appena conclusa è stata una delle meno combattute che si ricordino, per quanto riguarda la vittoria finale: solo altre tre squadre erano riuscite a vincere il campionato italiano con cinque giornate di anticipo. Lo scorso dicembre la Juventus aveva stabilito inoltre il record di punti ottenuti in un girone di andata, terminandolo con diciassette vittorie in diciannove partite, due pareggi, nessuna sconfitta e 53 punti guadagnati. Il record di punti nel girone di andata era arrivato per forze di cose dopo quello per il miglior inizio di campionato, con 34 punti ottenuti nelle prime dodici giornate.

Le altre posizioni rilevanti in classifica sono state invece ben più combattute, ma ci arriviamo tra poco.

La classifica finale della Serie A:

1) Juventus 90
2) Napoli 79 
3) Atalanta 69
4) Inter 69
—————————— Champions League
5) Milan 68
6) Roma 66
—————————— Europa League
7) Torino 63 
8) Lazio 59 *
9) Sampdoria 53
10) Bologna 44 
11) Sassuolo 43
12) Udinese 43
13) Spal 42
14) Parma 41
15) Cagliari 41
16) Fiorentina 41
17) Genoa 38
—————————— Serie B
18) Empoli 38
19) Frosinone 25 
20) Chievo Verona 17 (-3)

* Qualificata ai gironi di Europa League

La Juventus ha disputato quindi un campionato a parte, anche perché il Napoli non è mai riuscito a imporsi come vera contendente. Rispetto all’anno scorso – l’ultimo di Maurizio Sarri come allenatore — la squadra di Carlo Ancelotti ha concluso il campionato con dodici punti in meno e in una situazione più simile a quella del primo anno di Sarri (2015/16). Le prospettive del Napoli rimangono comunque buone: Ancelotti è una garanzia, la squadra ha ancora molta qualità e l’acquisto di nuovi giocatori potrebbe riportarla ai livello dell’anno scorso, se non meglio.

(Cafaro/LaPresse)

La stagione 2018/19 ha visto soprattutto il successo dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che alla terza stagione da allenatore ha raggiunto il piazzamento più alto nella storia del club bergamasco e la prima qualificazione ai gironi di Champions League. Tre anni fa Gasperini accettò di allenare l’Atalanta trovandosi in sintonia con il presidente Antonio Percassi e intravedendo del potenziale nei tanti giovani presenti in squadra. Dopo alcune difficoltà iniziali, concluse la prima stagione al quarto posto, riportando l’Atalanta nelle coppe europee dopo 27 anni e sorprendendo tutti per intensità di gioco, brillantezza e offensività espressa in campo. Dopo la passata stagione conclusa al settimo posto – un risultato influenzato dall’impegno in coppa – la squadra ha saputo alzare nuovamente l’asticella, mettendo in difficoltà chiunque e arrivando anche alla finale di Coppa Italia. La Champions League sarà un’altra grande sfida, ma non è detto che Gasperini resti ad allenare l’Atalanta anche nella prossima stagione, secondo i giornali.

(Getty Images)

Il quarto posto è andato all’Inter, che tutto sommato ha meritato il piazzamento pur non riuscendo a migliorarsi rispetto alla scorsa stagione, conclusa come questa al quarto posto soltanto all’ultima giornata. La fragilità di una squadra ancora poco sicura e troppo condizionabile dagli eventi ha causato l’eliminazione ai gironi di Champions League, il caso Icardi, la sconfitta contro l’Eintracht Francoforte agli ottavi di Europa League e lo sperpero di otto punti di vantaggio da metà campionato, quando si trovava saldamente al terzo posto. Se la crescita quest’anno si è frenata, per l’Inter le prospettive sono comunque buone. La qualificazione alla Champions League, fondamentale per la società, è stata raggiunta. La squadra è impostata e può essere migliorata (è già certo l’arrivo del capitano dell’Atletico Madrid, Diego Godin). Il bilancio del club è in salute e dalla prossima stagione non sarà più sottoposto alle restrizioni della UEFA, cosa che comporterà maggior libertà negli investimenti. Rimane ancora da capire chi sarà il prossimo allenatore: Luciano Spalletti è dato in uscita ormai da mesi, con Antonio Conte che dovrebbe rimpiazzarlo.

(Miguel MEDINA/AFP)

Per Milan e Roma la qualificazione all’Europa League può essere considerata deludente, ma più per le reciproche aspettative che per quello che si è visto nel corso della stagione. Il quinto posto è il miglior piazzamento raggiunto dal Milan nelle ultime ultime sei stagioni. Quest’anno, a differenze di quelli passati, la squadra si è avvicinata veramente alla Champions League, ma ha pagato le sconfitte negli scontri diretti e i punti persi contro squadre alla portata. La Roma invece è riuscita in qualche modo a rimediare alla sua disastrosa prima parte di stagione, che era costata il posto all’allenatore, Eusebio Di Francesco, e al direttore sportivo, lo spagnolo Monchi. L’ingaggio di Claudio Ranieri ha rimesso in carreggiata la squadra – la stessa di prima – arrivando a tre punti dalla Champions League; se non avesse buttato quattro punti contro Genoa e Sassuolo nelle ultimissime giornate del campionato, sarebbe potuta arrivare persino terza. Il risultato deludente, i grandi stravolgimenti di questa stagione – oltre alle partenze di Monchi e Di Francesco, ieri hanno salutato il capitano Daniele De Rossi e anche l’allenatore Ranieri – comporteranno probabilmente una corposa trasformazione della Roma durante la prossima estate.

(Alfredo Falcone/LaPresse)

Anche per la Lazio l’ottavo posto finale sarebbe da considerare deludente, se non fosse per la vittoria della Coppa Italia che le ha garantito comunque la qualificazione ai gironi della prossima Europa League, tolta al Torino di Walter Mazzarri, settimo classificato dopo un buon campionato. Fra le maggiori delusioni della stagione, invece, ci sono senza dubbi Fiorentina e Genoa, due squadre che per storia e blasone dovrebbero tentare ogni anno di sfruttare le difficoltà delle grandi ambendo a piazzamenti più alti, e che invece hanno rischiato di retrocedere. Oltre ai limiti tecnici e caratteriali evidenziati negli ultimi mesi, l’impressione è che queste due squadre abbiano pagato l’incertezza delle rispettive proprietà, non a caso entrambe intenzionate a cedere le loro quote dopo anni di contestazioni.

Nessuna sorpresa invece fra le tre retrocesse in Serie B: sono Chievo, Frosinone ed Empoli, che però con ogni probabilità proveranno a ritornare in Serie A già dal prossimo anno, dato che sono piccole ma solide e competitive. Nel prossimo campionato di Serie A verranno rimpiazzate da Brescia, Lecce e della vincente della finale dei playoff tutta veneta tra Hellas Verona e Cittadella.