7 canzoni di Pete Seeger

Che nacque oggi, 100 anni fa, e continuò a farne di nuove fino a poco prima di morire

Pete Seeger a Berlino nel 1967 (AP-Photo/ADN-D.Steinberg)
Pete Seeger a Berlino nel 1967 (AP-Photo/ADN-D.Steinberg)

Pete Seeger nacque 100 anni fa, oggi. Diventò uno dei più celebri e ammirati cantautori della tradizione folk americana, autore di grandi canzoni come “Where have all the flowers gone?”, “If I had a hammer” e “Turn turn turn”, e responsabile della popolarità internazionale di canzoni riprese dalla tradizione americana come “We shall overcome” e “Shenandoah”, da solo e con la band dei Weavers. Seeger – che è morto il 27 gennaio 2014 – aveva sempre associato la sua attività di cantautore a un impegno durato fino agli ultimi anni nei movimenti di protesta americani sui temi più diversi, dal pacifismo ai diritti civili all’ambientalismo.

Seeger nacque a New York, da due colti genitori musicisti e una genealogia di radici americane bicentenarie. Si era sposato dal 1943 con Toshi Aline Ohta, e non si erano mai separati fino alla morte di lei, nel 2013. Dopo gli inizi come musicista negli anni Quaranta, la sua fama maggiore la ottenne negli anni Cinquanta e Sessanta, sia con l’uso delle sue canzoni nei movimenti di protesta, sia con i successi in classifica di altre canzoni da parte di interpreti diversi, in un periodo di grande successo della musica folk. La sua band dei Weavers venne sciolta dopo essere stata perseguitata dalle iniziative anticomuniste del governo americano durante il periodo maccartista.

Quando i Weavers si riunirono, Seeger li lasciò protestando per la partecipazione a una pubblicità di sigarette. Continuò il suo lavoro da solista, e ha cantato fino agli ultimi anni della sua vita, partecipando a manifestazioni e scrivendo una nuova canzone sul disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, nel 2010. Il suo lavoro aveva ritrovato notorietà in tutto il mondo quando Bruce Springsteen pubblicò il disco We shall overcome – The Seeger sessions nel 2006.