L’idea che abbiamo di Leonardo da Vinci

Per secoli non fu considerato il genio universale che è ritenuto oggi: se lo è diventato è anche perché la sua è una figura “contemporanea”, spiega l'Economist

Un gruppo di bambini davanti alla "Gioconda" di Leonardo da Vinci alla National Gallery of Art di Washington, negli Stati Uniti, il 14 gennaio 1963 (AP Photo)
Un gruppo di bambini davanti alla "Gioconda" di Leonardo da Vinci alla National Gallery of Art di Washington, negli Stati Uniti, il 14 gennaio 1963 (AP Photo)

Leonardo da Vinci morì il 2 maggio 1519: fra qualche giorno saranno passati 500 anni ed è per questo che in tutto il mondo sono in corso mostre e celebrazioni per ricordare le sue opere artistiche e ingegneristiche. Tra queste c’è una mostra in corso alle Scuderie del Quirinale di Roma che mostra come Leonardo si inserì in una lunga tradizione di ingegneristica toscana e che, nella sua ultima sala, spiega che l’immagine del genio universale che ci viene in mente oggi quando pensiamo a Leonardo è piuttosto recente. In Italia, deriva dal modo in cui il suo personaggio fu usato negli anni del fascismo per celebrare l’inventiva degli italiani, senza rispettare del tutto la realtà storica. In generale, secondo un articolo dell’Economist che prova a mettere in prospettiva alcuni aspetti della sua opera, dipende dal fatto che per molte sue caratteristiche Leonardo sembra un nostro contemporaneo.

Se si considera ciò che Leonardo effettivamente fece nella sua vita – escludendo quello che progettò o iniziò soltanto a fare – non raggiunse i livelli di altri artisti e inventori del passato. Leonardo era ovviamente un brillante e vulcanico pensatore, come dimostrano i suoi studi in tanti campi diversi, dall’anatomia all’idraulica: ma dato che non realizzò molti dei suoi progetti, né li pubblicò (il Codice Atlantico, la sua più grande e importante raccolta di disegni, fu pubblicata solo alla fine dell’Ottocento), molte sue intuizioni vennero riscoperte a secoli di distanza, senza che contribuissero direttamente al progresso delle scienze in questione.

Per quanto riguarda il suo contributo alla storia dell’arte, Leonardo non completò mai alcune delle principali opere che gli furono commissionate, come l’Adorazione dei Magi conservata agli Uffizi. Dipinse alcuni dei quadri più famosi di sempre, dalla Gioconda alla Vergine delle rocce, ma le sue sperimentazioni pittoriche resero molto delicate e sensibili ai danni del tempo alcune altre, come il Cenacolo di Milano. Proprio per questo l’evento celebrativo del cinquecentenario della morte di Leonardo a Firenze è in realtà una mostra dedicata a Verrocchio, il suo maestro.

Osservazioni di questo tipo, però, non escludono l’importanza centrale avuta da Leonardo nella storia dell’arte. Secondo Martin Kemp, professore emerito di storia dell’arte alla Oxford University e grande esperto dell’opera di Leonardo, il suo merito principale in campo artistico è quello di aver influenzato molti altri artisti venuti dopo di lui: «Per trovare qualcuno che abbia fatto così tanto per deviare il corso dell’arte, bisogna arrivare a Picasso». In particolare, Leonardo cambiò il modo in cui si raffiguravano le immagini di madonne con bambini, uno dei soggetti più comuni della pittura religiosa, rendendole più realistiche. Secondo Jonathan Nelson, professore di storia dell’arte alla Syracuse University di Firenze, fu il primo artista a dipingere le donne con corpi realistici, anatomicamente accurati.

L’Economist ha raccontato come per molti secoli l’importanza di Leonardo sia stata trascurata, rispetto alla considerazione di cui gode oggi: in parte, secondo il settimanale britannico, questo è stato dovuto  alla sua biografia e ad alcune sue caratteristiche che lo rendono adatto alla sensibilità contemporanea. Gli storici francesi cominciarono a rivalutare la sua figura proprio perché con il suo approccio laico alla vita – nonostante i divieti religiosi dissezionava cadaveri e non dipingeva aureole sulla testa dei soggetti delle sue opere di arte sacra – poteva essere considerato un simbolo di artista lontano dall’influenza della Chiesa.

Inoltre Leonardo era probabilmente vegetariano e omosessuale, ed eccentrico per il suo stile di vita. Era molto curioso, aveva grandi intuizioni e un talento straordinario per collegare tra loro diversi campi del sapere, ed era incline ad andare contro alcune convinzioni del suo tempo: tutte caratteristiche che accomunano alcuni inventori e innovatori più vicini a noi. Tutte insieme, con l’aggiunta del senso di mistero legato alle sue opere non finite, queste cose rendono Leonardo un personaggio oggi considerato leggendario, secondo l’Economist anche oltre il valore di ciò che effettivamente realizzò nella sua vita.