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  • Domenica 21 aprile 2019

In Ucraina si vota il nuovo presidente

Al ballottaggio sono arrivati il presidente uscente Petro Poroshenko e il comico Volodymyr Zelensky, che è strafavorito

Volodymyr Zelensky (AP Photo/Efrem Lukatsky)
Volodymyr Zelensky (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Domenica in Ucraina si tiene il ballottaggio per eleggere il nuovo presidente del paese: i due candidati sono il presidente uscente Petro Poroshenko, del partito Solidarietà (centrodestra), e l’attore e comico Volodymyr Zelensky, del partito Servitore del popolo (populista, circa). I due hanno storie completamente diverse, anche se diversi punti dei rispettivi programmi elettorali, come la lotta alla corruzione, sono gli stessi. Il grande favorito è Zelensky, che non ha alcuna esperienza politica ed è la grande sorpresa di queste elezioni: al primo turno ha ottenuto quasi il doppio dei voti del suo avversario (5,7 milioni di voti contro 3 milioni, ovvero il 30 per cento di preferenze contro il 16), mentre i sondaggi realizzati per il ballottaggio lo danno al 70 per cento circa. Il candidato più raccontato negli ultimi mesi di campagna elettorale è stato proprio lui, per la sua particolarissima storia.

Quando decise di candidarsi presidente, Zelensky stava interpretando una popolare serie tv che racconta la storia di un comune insegnante di storia, Vasyl Holoborodko, che finisce per essere eletto presidente un po’ per caso. Nella serie, chiamata Servitore del popolo (lo stesso nome che Zelensky ha dato al suo partito politico), Holoborodko diventa noto in tutto il paese dopo che un suo sfogo pieno di parolacce contro la corruzione viene filmato di nascosto da un suo alunno e pubblicato su YouTube, diventando virale. Come Holoborodko, anche Zelensky ha puntato buona parte della sua retorica elettorale sulla lotta alla corruzione e al potere detenuto dagli oligarchi, che in Ucraina sono molto influenti.

In realtà delle idee politiche di Zelensky non si sa molto: non esiste infatti un programma elettorale dettagliato presentato dal suo partito, né dibattiti televisivi con altri candidati o importanti comizi da cui partire per capirci qualcosa. Nei giorni scorsi circa 20 media ucraini hanno sottoscritto una lettera aperta per chiedere a Zelensky di cominciare a dare interviste e smettere di evitare le domande dei giornalisti. Brian Bonner, direttore del Kyiv Post, ha detto ad Al Jazeera che ci sono «molte domande che non hanno risposta su Zelensky» e ha aggiunto: «Non penso che i suoi sostenitori o i consiglieri della sua campagna sappiano cosa potrà succedere se [Zelensky] sarà eletto presidente».

Nonostante il grande consenso che sta ottenendo in Ucraina, Zelensky non è riuscito finora a convincere osservatori e analisti stranieri, che l’hanno accusato di essere filorusso, di avere poca sostanza e di essere in realtà alle dipendenze dell’oligarca ucraino Igor Kolomoisky, proprietario del canale televisivo che trasmette Servitore del popolo e indagato in Ucraina per corruzione e riciclaggio di denaro.

A differenza di Zelensky, Poroshenko può contare sull’esperienza e su una maggiore chiarezza su alcune scelte strategiche che l’Ucraina è chiamata a fare. Negli anni della sua presidenza, Poroshenko ha strettamente legato il paese al blocco dell’Unione Europea e della NATO, opponendosi a qualsiasi tentativo russo di interferire negli affari interni ucraini: tra le altre cose, ha cercato di ridurre l’influenza dei media di lingua russa, ha censurato film e libri russi considerati sovversivi dal suo governo e ha reso indipendente la Chiesa ortodossa ucraina da quella russa. Poroshenko ha costruito buona parte della sua campagna elettorale cercando di descrivere Zelensky come un pupazzo del regime russo di Vladimir Putin (difficile dire ora se Zelensky adotterà politiche filorusse o no: l’impressione è che non sappia bene cosa fare). Il problema per Poroshenko è però la sua estrema impopolarità: è infatti accusato di non avere mantenuto alcune delle sue promesse elettorali più importanti, soprattutto la lotta alla corruzione, e di non avere venduto la sua società di produzione del cioccolato, la principale fonte delle sue ricchezze.

Più che una competizione tra due idee diverse di paese, il ballottaggio per le presidenziali in Ucraina sembra essere qualcosa di diverso: un voto sulla vecchia politica rappresentata da Poroshenko contro un nuovo modello, che alla fine potrebbe non essere così nuovo e di cui non si sa praticamente nulla.