Il tabloid americano National Enquirer è in vendita

Il tabloid americano National Enquirer – di cui di recente si è molto parlato per le accuse di aver ricattato il fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post Jeff Bezos – è in vendita. Il National Enquirer appartiene alla società American Media ed è diretto da David J. Pecker, storico amico del presidente statunitense Donald Trump, di cui il giornale è sostenitore. Secondo due fonti del New York Times informate sulle trattative per la vendita, è probabile che sarà conclusa nel giro di pochi giorni.

Nell’ultimo periodo il National Enquirer e Pecker hanno avuto vari problemi per via dei grossi debiti di American Media e delle discusse pratiche editoriali della testata. Il suo modello di business si basa notoriamente sul “catch and kill”, cioè sul comprare i diritti – o prove – su una storia compromettente per poi chiedere soldi agli interessati in cambio della sua non pubblicazione. Il National Enquirer e Pecker hanno usato un metodo simile anche per raggiungere scopi politici: è accertato che il tabloid comprò i diritti sulla storia di Karen McDougal, una modella di Playboy che sostiene di aver avuto una relazione con Trump, per non pubblicarla mai ed evitare così che diventasse pubblica, imbarazzando Trump.

Su questa storia c’era stata un’indagine federale e a settembre Pecker aveva accettato un accordo con i procuratori che lo indagavano: l’accordo prevedeva che se American Media avesse commesso un altro reato nei successivi tre anni, sarebbe stata processata anche per tutti quelli di cui l’accusa era già a conoscenza. Le accuse sul presunto ricatto nei confronti di Bezos, su cui c’è un’indagine in corso, potrebbero quindi essere un grosso problema per la società: per questo il fondo di investimento Chatham Asset Management, principale azionista di American Media, ha spinto Pecker a mettere in vendita il National Enquirer.