«Io sono farmacista»

È l'analisi della sconfitta del candidato del centrosinistra battuto in Basilicata, Carlo Trerotola

(ANSA)
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Domenica il centrosinistra ha subìto una sconfitta storica in Basilicata, una regione dove governava da 24 anni e dove nel 2013 aveva vinto con il 60 per cento dei voti. Questa volta invece la coalizione guidata dal candidato presidente Carlo Trerotola ha raccolto poco più di metà dei voti di allora, circa il 33 per cento. Anche se si tratta di un risultato in leggero miglioramento rispetto alle elezioni politiche di un anno fa, secondo tutti gli osservatori è comunque un grave fallimento per la classe politica locale.

Chi sembra non avere le idee chiare sulle ragioni della sconfitta è proprio Trerotola, che in un’intervista a Repubblica ha detto chiaramente che spiegare il risultato di domenica va oltre le sue competenze:

«Non ho la capacità per fare analisi. Quelle le fanno gli analisti. Io aspetto di sapere quello che mi diranno. […] Io queste cose non le capisco, io sono farmacista»

Trerotola è infatti un popolare farmacista di Potenza che non aveva mai ricoperto alcun incarico politico. È stato scelto direttamente dai capi del partito locale e in particolare dal potente ex presidente della regione, Marcello Pittella, che non si era potuto ricandidare a causa di un’inchiesta che lo aveva colpito (sia Pittella che il suo predecessore si sono dovuti dimettere a causa di inchieste della magistratura).

Pittella aveva insistito per candidarsi ugualmente, ma alla fine aveva ceduto alla pressione degli alleati, accettando di candidarsi come semplice consigliere regionale e indicando il poco conosciuto Trerotola come suo successore. Il farmacista di Potenza ha però mostrato rapidamente la sua inesperienza, definendo per esempio Giorgio Almirante, fondatore del MSI ed ex dirigente fascista, il suo unico “politico di riferimento” (il padre di Trerotola fu il fondatore del MSI in Basilicata).

Il centrodestra, risultato alla fine vincitore, ha giocato buona parte della campagna elettorale promettendo lotta alla corruzione e agli intrighi di potere, insistendo sul carattere opaco e clientelare delle precedenti amministrazioni del centrosinistra e sulla scarsa consistenza del suo nuovo candidato. Pittella – fratello di Gianni, ex capogruppo dei socialisti al Parlamento Europeo, oggi senatore del PD – è stato comunque il singolo candidato più votato e ha dato diverse interviste per affermare che se fosse stato candidato lui come presidente di regione, il centrosinistra avrebbe certamente vinto le elezioni ancora una volta.