«Quanto è difficile spiegare a questo paese che sei italiano?»

Lo ha chiesto in un'intervista lo scrittore Antonio Dikele Distefano, italiano di origini angolane, a Mahmood, vincitore di Sanremo

(Pamela Rovaris/Pacific Press via ZUMA Wire)
(Pamela Rovaris/Pacific Press via ZUMA Wire)

Lo scrittore italiano Antonio Dikele Distefano ha intervistato per Esse Magazine, rivista online dedicata alla musica rap, il cantante Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo. Nel corso dell’intervista, Dikele Distefano, che è figlio di genitori angolani, ha parlato con Mahmood di diversi argomenti, tra cui le sue influenze musicali, il suo percorso e i suoi progetti futuri. A un certo punto si è soffermato su un tema di cui si è parlato molto negli ultimi giorni: quello della sua origine e dei pregiudizi di chi crede che un figlio di immigrati non sia un cittadino italiano fino in fondo.

«Quanto è difficile spiegare a questo paese che sei italiano?» ha chiesto Dikele Distefano. Mahmood, che in realtà si chiama Alessandro Mahmoud ed è nato a Milano (nello specifico a Gratosoglio) da madre italiana e padre egiziano, ha risposto così: «Più di quello che pensavo: ragazzi, sono nato al Mangiagalli di Milano […] Non è che noi dobbiamo spiegare che siamo italiani, è che deve cambiare un pensiero, un meccanismo, che non viene dalla nostra generazione».

Al termine di Sanremo, alcuni commentatori, specialmente di centrodestra, avevano criticato la vittoria di Mahmood in maniera piuttosto pretestuosa, sostenendo che il Festival della canzone italiana non potesse essere vinto da un cantante di origine non italiana.

Alcuni, come una giornalista in un video girato prima del Festival e molto circolato su Internet, aveva dato per scontato che, dato il cognome di origine araba, il paese di Mahmood non fosse l’Italia. La giornalista aveva chiesto a Mahmood cosa gli mancasse «del suo paese», riferendosi però all’Egitto. «Il mio paese è l’Italia, sai?» aveva risposto Mahmood.