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  • Lunedì 18 febbraio 2019

10 momenti dell’All Star Weekend della NBA

I migliori video delle gare e della partita-esibizione che si sono tenute nei giorni scorsi a Charlotte, circensi come sempre

(AP Photo/Chuck Burton)
(AP Photo/Chuck Burton)

Nel weekend del 16 e 17 febbraio si è tenuto a Charlotte, in North Carolina, la 68esima edizione dell’All Star Weekend, cioè i due giorni di esibizioni e gare che la NBA – il più seguito campionato di basket al mondo – organizza ogni anno. Come sempre, è stato un weekend più di circo che di basket: è una manifestazione fatta per dare spettacolo e per intrattenere decine di milioni di persone nel mondo, e non per dimostrare quanto siano forti i giocatori. Per quello ci sono le 82 partite di stagione regolare che giocano ogni anno le squadre NBA, e soprattutto i playoff da aprile in poi.

I momenti più attesi dell’All Star Weekend sono stati come sempre la gara del tiro da tre punti, la gara delle schiacciate e soprattutto l’All Star Game vero e proprio, cioè la partita tra i migliori giocatori della lega. Per il secondo anno, le due squadre non sono state formate come in passato dividendo i giocatori tra quelli che giocano a Est e quelli che giocano a Ovest: sono stati scelti due capitani, LeBron James dei Los Angeles Lakers e Giannis Antetokounmpo dei Milwaukee Bucks, che con un complesso sistema di voto che teneva conto anche di quello del pubblico hanno scelto, nelle scorse settimane, i componenti delle proprie squadre. Alla fine ha vinto la squadra di James, che ha rimontato una ventina di punti: è finita 178 a 164, perché come sempre le regole d’ingaggio erano di dare spettacolo in attacco, e di trascurare la difesa.

Questo salto di Giannis Antetokounmpo

Ma anche il passaggio di Steph Curry, niente male.

Un momento di grande tenerezza tra Dirk Nowitzki e Luka Doncic

Il tedesco Dirk Nowitzki – che ha 40 anni – è uno dei più forti giocatori di basket degli ultimi vent’anni, e forse il più forte giocatore europeo di sempre. Dal 1998 gioca nei Dallas Mavericks, e da quest’anno insieme a lui in squadra c’è Luka Doncic, guardia slovena di 19 anni che sta facendo cose incredibili e che in un certo senso sta raccogliendo l’eredità di Nowitzki, che potrebbe lasciare l’NBA a fine stagione. A un certo punto sui maxi schermi è stato proiettato un video di Doncic e Nowitzki che giocano a indovinare alcune canzoni pop anni Novanta: il primo non ne conosce una, mentre il secondo è fortissimo a questo gioco.

Un bel po’ di canestri da tre punti

A vincere la gara dei canestri da tre punti è stato Joe Harris dei Brooklyn Nets, uno di cui si sente parlare raramente durante l’anno. Ne ha fatti 25 su 34 e 26 su 34, che sono parecchi.

Gli unici due che l’hanno presa seriamente

Sembrano essere stati Kevin Durant dei Golden State Warriors – che era nella squadra di James, e che ha poi vinto il premio per l’MVP della partita – e Joel Embiid dei Philadelphia Sixers. I due si sono detti qualcosa in un paio di occasioni, con toni poco cordiali: e in alcune azioni hanno fatto capire che ci tenevano abbastanza, a non far segnare l’altro. A fine partita hanno detto che non era successo niente di che.

Un alley oop un po’ nostalgico

L’ha fatto Dwyane Wade a LeBron James, come ai tempi in cui giocavano insieme ai Miami Heat (e anche ai Cleveland Cavaliers, poi).

https://twitter.com/MiamiHEAT/status/1097332381273542657

Le schiacciate che hanno vinto la gara delle schiacciate

Le ha fatte Hamidou Diallo, guardia ventenne degli Oklahoma City Thunder alla sua prima stagione in NBA. Da tempo si dice che alla gara delle schiacciate non ci si inventa più granché: è stato così anche stavolta, ma Diallo a un certo punto ha saltato Shaquille O’Neal, alto 2,16 metri, una cosa che fa sempre una certa impressione.

Una schiacciata di Steph Curry

Non se ne vedono spesso, ma solitamente quando ha la palla l’area è un po’ più affollata.

Il momento Michael Jordan

Il più forte giocatore della storia del basket è anche il proprietario e presidente degli Charlotte Hornets, la squadra che era di casa: e ha passato il testimone a Michael Andrew Reinsdorf, presidente dei Chicago Bulls. Che non è solo la squadra che sarà di casa all’All Star Game del prossimo anno, ma è anche e soprattutto la storica squadra di Jordan.

La fiducia di Russell Westbrook in Paul George

Sono compagni di squadra agli Oklahoma City Thunder, e si conoscono bene: per esempio qui Westbrook ha platealmente segnalato che George avrebbe segnato il tiro da tre punti ben prima del tempo.

Un abbraccio con un bel po’ di talento dentro

Quello tra Steph Curry e Allen Iverson, uno dei più forti playmaker della storia del basket.

https://twitter.com/VersaceBoyEnt/status/1097337788259811328