La nomina fulminea di Martin Selmayr a segretario generale della Commissione europea non ha rispettato le leggi europee, dice un’indagine dell’UE

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker (a destra) e il segretario generale Martin Selmayr (AP Photo/Olivier Matthys)
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker (a destra) e il segretario generale Martin Selmayr (AP Photo/Olivier Matthys)

La mediatrice europea Emily O’Reilly ha chiuso definitivamente il caso relativo al cosiddetto “Selmayr gate”, uno scandalo di cui si era parlato molto nel marzo scorso e che aveva riguardato il principale collaboratore del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. La polemica era iniziata dopo la fulminea e misteriosa nomina dell’avvocato tedesco Martin Selmayr a segretario generale della Commissione europea, ovvero l’incarico non politico più importante di tutta l’Unione Europea (qui c’è la versione lunga della storia). Dopo mesi di indagini, O’Reilly ha sostenuto che la nomina di Selmayr «non ha rispettato le leggi europee né nella forma né nella sostanza, e non ha rispettato le regole della Commissione». O’Reilly ha inoltre raccomandato alla stessa Commissione di mettere a punto una procedura specifica per la nomina del segretario generale, diversa da quella prevista per figure di altro genere.

La Commissione ha risposto dicendo di non essere d’accordo con le conclusioni di O’Reilly e ha detto che Selmayr ha tutti i requisiti per continuare a ricoprire l’incarico. Selmayr, quindi, non verrà sostituito.