Fino alla fine di oggi c’è un’offerta su alcuni bei dischi in vinile su Amazon

Acquistandone quattro, uno è in regalo: una selezione della selezione

Su Amazon c’è una serie di dischi in vinile in offerta: scegliendone quattro in questa selezione si spendono 60 euro, arrivando a risparmiare fino a 25 euro a seconda di quelli che si scelgono, in pratica uno dei quattro dischi è regalato o quasi. La promozione è cominciata all’inizio di gennaio e durerà fino alla fine di oggi, ma in totale i dischi in offerta sono solo 113 quindi non è complicato approfittarne, se siete musicofili da vinili. Abbiamo comunque messo insieme una selezione della selezione, tutti dischi usciti tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, per darvi un’idea di quello che c’è di buono.

More Songs About Buildings And Food (1978) e Remain in Light (1980) dei Talking Heads
Il secondo e il quarto disco dei Talking Heads. In Remain in Light c’è “Once in a Lifetime”.

Hatful of Hollow (1984) e Strangeways, Here We Come (1987) degli Smiths
Il primo è un precoce disco raccolta di canzoni degli Smiths piuttosto celebre e che contribuì alla loro scoperta nel mondo: dentro ci sono “How Soon Is Now?”, “Heaven Knows I’m Miserable Now”, “Please, Please, Please Let Me Get What I Want”. L’altro è il quarto e ultimo disco degli Smiths, e il migliore che abbiano mai fatto se date retta a Morrissey. È quello di “Girlfriend in a Coma”, tra le altre.

Astral Weeks (1968) di Van Morrison
È il secondo disco del cantautore nordirlandese ed è regolarmente inserito nelle liste dei migliori dischi di sempre.

Face Value (1981) di Phil Collins
Il suo primo disco da solista, quello di “In the air tonight”, nella versione rimasterizzata uscita nel 2016, con la faccia invecchiata sulla copertina.

Il primo Greatest Hits di James Taylor (1976)
Contiene quasi tutte le canzoni del cantautore statunitense scelte dal peraltro direttore del Post Luca Sofri per il suo libro Playlist. La prima è “Something in the way she moves”, che ispirò il più celebre primo verso di “Something” dei Beatles.


Houses of the Holy (1973) dei Led Zeppelin
Uno di quei dischi belli da avere anche solo per la copertina del grafico e fotografo britannico Storm Thorgerson, autore di copertine di dischi memorabili. È quello di “The song remains the same”, “The rain song
” (che secondo la leggenda i Led Zeppelin fecero perché George Harrison aveva detto a Jimmy Page che il gruppo avrebbe dovuto scrivere qualche ballata romantica in più), “Over the hills and far away” e “D’yer mak’er”.

Pink Moon (1972) di Nick Drake
Nick Drake era un cantautore inglese che morì a 26 anni per aver preso una dose eccessiva di farmaci antidepressivi: non fu molto famoso da vivo, ma venne riscoperto anni dopo diventando un mito per generazioni di musicisti e appassionati. Fece tre dischi e Pink Moon è il terzo.

Diamond Dogs (1974) e Young Americans (1975) di David Bowie
L’ottavo e il nono disco di Bowie in ordine cronologico, il sesto e il quindicesimo più bello secondo la classifica fatta dal sito Consequence of Sound, tra i più importanti magazine di musica americani, in occasione dell’uscita di Blackstar nel 2016. In Diamond Dogs c’è “Rebel rebel”.

Rumours (1977) dei Fletwood Mac
Nell’undicesimo disco del gruppo – e vincitore del Grammy per il miglior disco dell’anno nel 1978 – ci sono “Go on your own way” (sulla fine della storia tra il cantante e chitarrista Lindsey Buckingham e la cantante Stevie Nicks), “Don’t stop” e “The chain”.

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati negli articoli della sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google.

E così volete comprarvi un giradischi