La banca genovese Carige è stata commissariata dalla vigilanza europea

(ANSA/LUCA ZENNARO)
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La banca genovese Carige è stata commissariata dalla vigilanza della Banca Centrale Europea, dopo che due membri del consiglio d’amministrazione si erano dimessi lo scorso dicembre. La BCE ha scelto come amministratori temporanei della banca tre manager tra cui l’attuale presidente e l’attuale amministratore delegato della banca, Pietro Modiano. Il loro compito sarà cercare di salvare la banca, per esempio trovando un nuovo partner o favorendo un’acquisizione, dopo che lo scorso 22 dicembre i principali azionisti di Carige, la famiglia Malacalza, hanno bloccato l’aumento di capitale necessario a rimborsare un importante prestito ricevuto dalla banca.

Carige, uno storico istituto genovese, si trova da anni in difficoltà a causa di una gestione non sempre disciplinata, della lunga crisi economica che ha reso inesigibili molti dei crediti che aveva concesso e, più di recente, a causa dell’aumento dello spread. Per evitare guai peggiori, lo scorso novembre la banca aveva ricevuto 320 milioni di euro in prestito da un fondo di emergenza alimentato dal sistema bancario italiano.

Il prestito avrebbe dovuto essere restituito grazie a un aumento di capitale da 400 milioni di euro, ma i principali azionisti della banca, la famiglia Malacalza che controlla circa il 27 per cento delle azioni, si è rifiutata di sottoscrivere i circa 120 milioni di aumento di capitale che le sarebbero toccati, bloccando così l’operazione (l’avvocato di famiglia ha ricordato che i Malacalza hanno già investito 400 milioni di euro in varie operazioni di salvataggio). Gli amministratori nominati dalla BCE hanno pochi mesi per trovare una soluzione. Poi, se il prestito non sarà restituito, il Fondo interbancario diventerà il controllore della banca e potrebbe essere necessaria un’operazione di salvataggio di sistema potenzialmente dolorosa per il territorio, come quella che nel 2017 ha portato al salvataggio delle due popolari venete.