Orfini vorrebbe sciogliere e rifondare il PD, anche senza cambiarne il nome

Il presidente del partito ha detto che è quello che serve per evitare di essere “travolti alle elezioni europee”

(ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI)
(ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI)

Sabato il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, parlando alla festa della rivista Left Wing a Roma, ha proposto di rifondare il partito in vista delle elezioni europee del 2019, per unire le forze di opposizione al governo. Il PD, che alle elezioni politiche dello scorso marzo prese il 19% dei voti in una delle peggiori sconfitte elettorali del centrosinistra italiano, potrebbe anche mantenere il suo nome, secondo Orfini.

Io credo che noi dovremmo fare un’operazione un po’ più alta. Io credo che dovremmo prendere il PD così com’è, prendere quello statuto e stracciarlo, ragionare su come modificarlo. Che dovremmo sciogliere il PD per come è oggi e rifondarlo insieme a chi in questi mesi vuole fare la battaglia di opposizione. Se l’obiettivo che noi dobbiamo avere è di non essere travolti, che l’Europa non sia travolta alle europee, dobbiamo mobilitare un pezzo di paese in quella battaglia. (…)

Orfini ha suggerito che sia il PD a doversi «plasmare su quel pezzo di paese», riferendosi a quello contrario al governo di Lega e Movimento 5 Stelle, «e non obbligare quel pezzo di paese a plasmarsi sul PD». Orfini ha poi suggerito che non serva cambiare nome al partito.

Non c’è ancora una data per il congresso del PD, che porterà all’elezione di un nuovo segretario attraverso le primarie per risolvere la situazione provvisoria che si è creata dopo le dimissioni di Matteo Renzi e la nomina di Maurizio Martina come suo successore.