L’attivista delle Pussy Riot Pyotr Verzilov è stato ricoverato in ospedale per un sospetto avvelenamento

(VASILY MAXIMOV/AFP/Getty Images)
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L’attivista delle Pussy Riot Pyotr Verzilov è stato ricoverato in ospedale per un sospetto avvelenamento. Secondo il sito di news Meduza, che ha parlato con amici e parenti di Verzilov, il ricovero è iniziato l’11 settembre dopo che Verzilov aveva gradualmente ma velocemente perso la vista, la parola e le capacità motorie. Quando è stato ricoverato, Verzilov era appena rientrato a casa sua a Mosca dopo aver assistito a un’udienza di un processo contro un’attivista delle Pussy Riot. Per ora l’ospedale di Mosca in cui è ricoverato Verzilov non ha dato informazioni ufficiali sulle sue condizioni o sulla diagnosi di avvelenamento, ma chi era con lui al momento del ricovero ha detto di credere che sia la spiegazione più plausibile per il suo malessere.

Verzilov, che ha la doppia cittadinanza russa e canadese, collabora da diversi anni con le Pussy Riot, un gruppo punk composto da sole donne che si fece conoscere per le manifestazioni contro il governo di Vladimir Putin. Nel 2012 si parò molto delle Pussy Riot quando le tre fondatrici vennero condannate a 2 anni di carcere dopo una manifestazione a Mosca. Verzilov, che era sposato con la leader delle Pussy Riot Nadia Tolokonnikova (non è chiaro se lo siano ancora), diventò il loro portavoce durante il processo e poi cominciò a prendere parte ad alcune manifestazioni di protesta. Lo scorso luglio aveva partecipato all’invasione di campo durante la finale dei Mondiali in Russia ed era stato condannato a 15 giorni di carcere.