La squalifica per doping a Sara Errani è stata estesa da due a dieci mesi

(Cameron Spencer/Getty Images)
(Cameron Spencer/Getty Images)

Il Tribunale Arbitrarle dello Sport di Losanna (TAS) ha accolto il ricorso dell’Organizzazione Nazionale Anti Doping (NADO) e ha esteso a dieci mesi la squalifica per doping alla tennista italiana Sara Errani. Errani era stata trovata positiva a una sostanza dopante lo scorso agosto ed era stata squalificata per due mesi dalla federazione internazionale di tennis. La NADO si era successivamente opposta alla squalifica presentando un ricorso per l’estensione a dieci mesi. Errani ha già scontato due mesi (ed era anche già tornata a giocare) ma ora dovrà restare ferma fino a febbraio del prossimo anno, oltre a pagare una multa di 4.000 franchi svizzeri. Le sentenza del TAS è inoltre inappellabile.

Errani era risultata positiva al Letrozolo in un test delle urine effettuato il 16 febbraio del 2017, poco dopo gli Australian Open. Il Letrozolo è un farmaco usato principalmente per il trattamento del cancro al seno – il suo nome commerciale in Italia è Femara – e fa parte delle sostanze proibite della WADA, l’organizzazione mondiale antidoping che ha eseguito i test sui campioni di urine. Errani aveva dato la sua versione dei fatti spiegando di non aver mai assunto volontariamente sostanze dopanti nel corso della sua carriera e di essere sicura di non aver assunto volontariamente il Letrozolo, che è però una delle medicine che prende sua madre, con la quale viveva. Errani sosteneva che la positività fosse avvenuta per una sorta di contaminazione, e che una minima dose di Letrozolo sia entrata nel suo corpo indirettamente attraverso gli alimenti cucinati dalla madre.