Il giornalista russo Arkady Babchenko, noto critico di Putin, è stato trovato morto a Kiev (NOTIZIA SMENTITA)

Arkady Babchenko durante un'intervista del febbraio 2017 (YouTube)
Arkady Babchenko durante un'intervista del febbraio 2017 (YouTube)

Aggiornamento del 30 maggio: Arkady Babchenko è vivo. La sua morte era stata architettata dai servizi segreti ucraini – e la notizia diffusa ufficialmente da polizia e governo – per arrestare chi voleva ucciderlo, dicono.

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Il giornalista russo Arkady Babchenko, corrispondente di guerra e noto critico del presidente del suo paese Vladimir Putin, è stato trovato morto a Kiev, in Ucraina. La polizia ucraina ha detto che il giornalista è stato ucciso con tre colpi di arma da fuoco: sua moglie ha chiamato i soccorsi dopo averlo trovato ferito nella loro casa; Babchenko è poi morto in ambulanza, mentre veniva trasportato in ospedale.

Secondo la polizia ucraina il movente dell’omicidio potrebbe essere legato al lavoro di Babchenko, che nel febbraio del 2017 aveva lasciato il suo paese – per la Repubblica Ceca prima, per Israele e infine l’Ucraina poi – perché pensava che la sua vita fosse in pericolo in Russia: aveva ricevuto delle minacce di morte e temeva anche che avrebbe potuto essere incarcerato. Il giornalista aveva 41 anni e aveva combattuto in Cecenia come membro dell’esercito russo negli anni Novanta; a Kiev lavorava per la rete televisiva della Crimea ATR.