A Verona è stato annullato un convegno universitario sui migranti LGBT dopo le proteste dell’estrema destra

La protesta davanti al rettorato, 18 maggio 2018 (Foto: Giulia Siviero, Il Post)
La protesta davanti al rettorato, 18 maggio 2018 (Foto: Giulia Siviero, Il Post)

Il 17 maggio, il rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor ha annullato un convegno che si sarebbe dovuto svolgere la settimana successiva intitolato “Lgbt: richiedenti asilo, orientamento sessuale e identità di genere”, dopo che l’estrema destra locale aveva minacciato di impedirlo. Forza Nuova aveva definito l’università «ostaggio di potenti lobby lgbt». Nicola Sartor ha spiegato la sua decisione con una nota ufficiale in cui si dice: «Ho dovuto disporre la sospensione della giornata, rinviando l’approfondimento dei suoi contenuti scientifici a data da destinarsi. L’evento è uscito dall’ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione. L’Università non può prestarsi a strumentalizzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientifico che si scontrano su temi politicamente ed eticamente controversi come quelli delle migrazioni e dell’orientamento sessuale delle persone».

Il comunicato è stato criticato da diverse associazioni e movimenti. Venerdì 18 maggio c’è stato un presidio spontaneo  davanti al rettorato per chiedere le dimissioni di Sartor. Il rettore, hanno detto al megafono, ha messo sullo stesso piano Forza Nuova e i movimenti LGBT e ha definito l’immigrazione, considerata dal punto di vista della protezione internazionale, e l’orientamento sessuale, legato ai diritti LGBT, delle questioni “politicamente ed eticamente controverse”. In realtà, hanno proseguito i manifestanti, i diritti di cui si sarebbe parlato durante la giornata di studi sono sanciti da convenzioni internazionali e dal diritto costituzionale. Contro Nicola Sartor, e a favore delle sue dimissioni, è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare da parte del deputato di Possibile-LeU Luca Pastorino.

La notte precedente all’annullamento del convegno, nella sede locale dell’Arcigay, sono stati trovati dei volantini con la scritta “No rifugiati gay a Verona, stop dittatura gender” firmati con un dente di lupo, antico simbolo tedesco usato spesso dall’estrema destra. Dopo l’annullamento della giornata di studi, Forza Nuova e altre associazioni dell’integralismo cattolico hanno parlato esplicitamente di una loro “vittoria”.