Un operaio di un’azienda appaltatrice è morto in un incidente all’ILVA di Taranto

Un momento della cerimonia di inaugurazione dei lavori per la realizzazione della copertura dei parchi primari (minerale e fossile) dello stabilimento Ilva di Taranto, 1 febbraio 2018. (ANSA/ UFFICIO STAMPA)
Un momento della cerimonia di inaugurazione dei lavori per la realizzazione della copertura dei parchi primari (minerale e fossile) dello stabilimento Ilva di Taranto, 1 febbraio 2018. (ANSA/ UFFICIO STAMPA)

Un operaio che lavorava all’ILVA di Taranto per un’azienda appaltatrice ha avuto un incidente sul lavoro ed è morto: si chiamava Angelo Fuggiano e aveva 28 anni. I sindacati hanno proclamato lo sciopero dei dipendenti dell’ILVA e di quelli delle società che lavorano in appalto a partire dalle 11 di oggi e fino a venerdì mattina alla scadenza del primo turno.

Repubblica scrive che «Secondo fonti sindacali, durante il cambio funi per la macchina scaricatrice DM6, un cavo sarebbe saltato durante la fase di ancoraggio della parte finale travolgendo il lavoratore». Sul posto è intervenuta un’ambulanza, gli operatori hanno provato a rianimare Fuggiano, senza però riuscirci. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri, la guardia di finanza e gli ispettori del lavoro. Antonio Talò, segretario della Uilm Taranto, ha detto: «L’incidente è accaduto all’area Ima, Impianti marittimi, quarto sporgente. Il lavoratore stava provvedendo ad un cambio fune a una delle gru che scaricano i minerali che servono alla produzione dell’acciaio, quando, secondo le prime ricostruzioni, la fune stessa si è staccata dall’alloggiamento del carro ponte colpendolo. Si tratta di funi molto pesanti ed è evidente che anche se si è colpiti di striscio, le conseguenze sono molto gravi. Stiamo cercando di capire meglio cosa è accaduto».

L’ILVA ha fatto sapere che sono in corso «tutte le indagini per poter risalire alle cause dell’evento» e ha espresso «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Angelo Fuggiano e a tutti i suoi cari». Fuggiano lavorava per la ditta di carpenterie metalliche Ferplast.