La fondazione di George Soros ha annunciato che chiuderà il suo ufficio di Budapest

Un cartellone elettorale di Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán, con un fotomontaggio che mette vicini il miliardario filantropo George Soros e i leader di centrosinistra ungheresi, il 20 marzo 2018 a Budapest (Adam Berry/Getty Images)
Un cartellone elettorale di Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán, con un fotomontaggio che mette vicini il miliardario filantropo George Soros e i leader di centrosinistra ungheresi, il 20 marzo 2018 a Budapest (Adam Berry/Getty Images)

Open Society Foundations, la fondazione finanziata dal miliardario americano di origine ebrea ungherese George Soros, ha annunciato che chiuderà il suo ufficio di Budapest per via degli attriti con il governo del primo ministro Viktor Orbán. Si parlava da diverse settimane di questa possibilità, per via di una nuova legge in discussione al Parlamento ungherese – soprannominata “Stop Soros” – che introdurrebbe tasse molto pesanti sulle donazioni straniere a organizzazioni che si occupano di migranti.

La Open Society Foundations è la seconda più grande organizzazione filantropica del mondo dopo la Bill and Melinda Gates Foundation e tra le altre cose finanzia l’attività di diverse ONG. La sede di Budapest, dove lavorano circa 100 persone, sarà spostata a Berlino, in Germania.

Dal 1984 Open Society Foundations ha distribuito 400 milioni di dollari a varie organizzazioni ungheresi e tra le altre cose finanziò anche una borsa di studio usata dallo stesso Orbán per studiare a Oxford.

Soros, noto per le sue posizioni progressiste e odiato in tutto il mondo dai complottisti di idee conservatrici, è stato suo malgrado al centro dell’ultima campagna elettorale ungherese, quella che ha portato al terzo mandato consecutivo di Orbán: Fidesz ha basato parte della sua campagna elettorale sulle accuse a Soros, tra cui quella di promuovere l’immigrazione di persone musulmane in Europa per distruggerne l’identità cristiana.