La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato il divieto sulle scommesse negli sport professionistici e amatoriali

(Michael Heiman/Getty Images)
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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha revocato il divieto in vigore sulle scommesse sportive in 46 dei 50 stati americani, confermando la legalità di una legge statale approvata nel 2014 che consente tuttora le scommesse sportive nei casinò e nei circuiti ippici del New Jersey. La Corte ha inoltre annullato la legge federale sulla protezione dal gioco d’azzardo degli sport professionistici e amatoriali nota come “Congress of the Professional and Amateur Sports Protection Act”. La legge, in vigore dal 1992, vietava le scommesse su partite o eventi di qualsiasi sport. Facevano eccezione lo stato del Nevada, quello di Las Vegas, che in seguito all’approvazione della legge ottenne delle licenze speciali, e poi Oregon, Delaware e Montana, dove erano ammessi eccezionalmente alcuni tipi di lotterie sportive.

La proposta avanzata dallo stato del New Jersey è stata sostenuta dalle maggiori leghe professionistiche e da molti altri stati americani. Il dibattito sulla legalizzazione delle scommesse sportive va avanti da anni, e nel 2014 il “commissioner” della NBA, Adam Silver, aveva scritto sul New York Times un articolo a favore della legalizzazione e della regolamentazione delle scommesse negli Stati Uniti, sostenendo “un diverso approccio” mirato a ridurre l’enorme volume di scommesse clandestine che ruota attorno alle gare delle leghe sportive americane. Le principali critiche alla rimozione del divieto venivano dalla NCAA, l’associazione sportiva che raggruppa e organizza le competizioni di college e università americane, secondo cui le scommesse sarebbero una minaccia per l’integrità delle competizioni.