In Tunisia si sta votando per le prime elezioni amministrative dopo la rivolta del 2011

Un uomo tunisino vota alle elezioni amministrative in un seggio di Ben Arous, vicino a Tunisi, il 6 maggio 2018 (FETHI BELAID/AFP/Getty Images)
Un uomo tunisino vota alle elezioni amministrative in un seggio di Ben Arous, vicino a Tunisi, il 6 maggio 2018 (FETHI BELAID/AFP/Getty Images)

In Tunisia si sta votando per le prime elezioni amministrative dalla rivolta del 2011 che portò alla fine del governo del presidente Ben Ali, al potere dal 1987. In questi anni le elezioni amministrative sono state posticipate quattro volte per ragioni organizzative e politiche, nonostante nel frattempo ci siano state sia elezioni presidenziali che parlamentari, che si terranno di nuovo nel 2019. Ci sono più di 57mila persone candidate: più della metà sono donne e giovani.

Durante il governo di Ben Ali non c’erano elezioni per le istituzioni locali: l’introduzione delle elezioni era una delle richieste delle rivolte contro l’ex presidente. Gli osservatori comunque si aspettano che la partecipazione sarà bassa, visto che in questo periodo la popolazione tunisina è in gran parte sfiduciata nei confronti della politica per via delle misure di austerità introdotte all’inizio dell’anno e dei conseguenti rincari. Secondo gli esperti di politica del paese i partiti che avranno più successo a queste elezioni saranno il partito islamista moderato Ennahda e la coalizione di partiti laici Nidaa Tounes (Appello della Tunisia), a cui appartiene l’attuale presidente Beji Caid Essebsi.

Circa 60mila poliziotti e soldati sono stati mobilitati per controllare la situazione ai seggi: la Tunisia è in stato di emergenza dal 2015, quando ci fu una serie di attentati. I risultati del voto si sapranno nei prossimi giorni.