La madre di Devonte Hart alla guida dell’auto di famiglia precipitata dalla scogliera in California aveva bevuto alcolici

La fotografia per cui Devonte Hart era stato conosciuto in tutto il mondo (Johnny Huu Nguyen via AP, File)
La fotografia per cui Devonte Hart era stato conosciuto in tutto il mondo (Johnny Huu Nguyen via AP, File)

L’indagine sull’incidente che ha ucciso la famiglia di Devonte Hart, il ragazzino afroamericano diventato famoso nel 2014 per una fotografia scattata a una manifestazione contro le violenze della polizia, ha scoperto che Jennifer Hart, una delle sue madri adottive, aveva bevuto alcolici prima di guidare l’automobile di famiglia giù da una scogliera. La concentrazione di alcol nel suo sangue al momento dell’incidente era dello 0,102 per cento; in California, dove è avvenuto l’incidente, il limite legale è dello 0,08 per cento. L’indagine era già giunta alla conclusione che l’incidente potrebbe essere stato causato intenzionalmente.

Anche sugli altri corpi che sono stati ritrovati sul luogo dell’incidente – quelli di Sarah Hart, l’altra madre adottiva di Devonte, e dei suoi fratelli Martin (19 anni), Abigail (14) e Jeremiah (14) – sono stati condotti esami tossicologici: è emerso che sia Sarah Hart che due dei ragazzini avevano assunto una «quantità significativa» di difenidramina, un farmaco antistaminico che causa sonnolenza. Non si hanno ancora i risultati delle analisi sul corpo del terzo ragazzino.

Dopo l’incidente sono stati trovati soltanto i corpi di tre dei sei figli adottivi di Jennifer e Sarah Hart, anche se gli investigatori ritengono che l’intera famiglia – quindi anche Devonte (15) e le sue sorelle Hannah (16) e Sierra (12) – sia morta nell’incidente. Il 7 aprile è stato trovato il corpo di una ragazza afroamericana nell’oceano vicino alla scogliera dove più di una settimana prima era avvenuto l’incidente: non si sa ancora se si tratti di Hannah o Sierra.