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  • Martedì 10 aprile 2018

Il video di un cecchino israeliano diventato virale dopo le proteste di Gaza

Mostra un gruppo di soldati israeliani esultare dopo uno sparo a un uomo disarmato: l'esercito ha provato a spiegare

Due giorni fa in Israele è diventato virale un video che mostra un cecchino israeliano sparare a un uomo vicino al confine della Striscia di Gaza, e alcune persone che esultano dopo il colpo. L’esercito israeliano ha fatto sapere che il video è stato girato diverse settimane prima delle proteste degli ultimi giorni e che darà tutte le informazioni alla procura militare. Le immagini hanno comunque provocato molte polemiche. «Non è successo solo qualche mese fa: cose del genere accadono da 51 anni», ha commentato Breaking the Silence, un’associazione di ex soldati israeliani che si oppone all’occupazione israeliana dei territori palestinesi iniziata proprio nel 1967, con la Guerra dei sei giorni.

Il video mostra una scena accaduta nei pressi della recinzione fra la Striscia di Gaza e Israele dalla visuale dei soldati che sorvegliano il confine. In sottofondo, già all’inizio del video, si sentono alcune voci insultare i palestinesi che stanno manifestando. Al minuto 0:41 si sente il rumore di uno sparo, e l’uomo (disarmato) al centro dell’inquadratura cade a terra, colpito. «Wow, che video», si sente urlare poco dopo. Non è chiaro se l’uomo sia sopravvissuto o meno.

A molti il video ha ricordato quello che è successo al confine fra Gaza e Israele negli ultimi due venerdì. Durante una manifestazione largamente pacifica, un gruppo di cecchini israeliani ha sparato e ucciso alcuni manifestanti particolarmente spregiudicati – alcuni dei quali erano membri del gruppo politico-terrorista di Hamas – che si erano avvicinati alla recinzione. Alcuni video girati dal lato palestinese del confine, però, mostrano anche manifestanti colpiti mentre si allontanano dalla recinzione, oppure dopo aver girato le spalle al confine.

Secondo il protocollo militare israeliano, l’uso di armi da fuoco durante le manifestazioni dev’essere autorizzato dagli ufficiali più alti in grado che si trovano sul campo e solo come ultima risorsa, ma i critici di Israele sostengono che l’esercito infranga regolarmente queste regole. «Incidenti come quello mostrato nel video sono accaduti centinaia di volte nelle ultime settimane nella Striscia di Gaza e hanno causato morti e feriti. Sono accaduti con il sostegno di politici e militari», ha detto Btselem, un’ong israeliana che si occupa di diritti umani.

Diversi politici che appartengono alla destra radicale, come il ministro all’Educazione Naftali Bennett e quello alla Difesa Avigdor Lieberman, hanno difeso i soldati ripresi nel video. L’esercito israeliano, invece, ha provato a spiegare qualcosa di più. In un comunicato diffuso martedì mattina, ha detto che la sparatoria è avvenuta il 22 dicembre 2017 durante alcuni scontri nei pressi del kibbutz di Kissufim, al confine con la Striscia, e che i manifestanti erano stati invitati più volte con mezzi non violenti ad allontanarsi dalla recinzione. Le voci che si sentono nel video, secondo l’esercito, non appartengono né al soldato che ha sparato né a quelli della sua unità, ma ad altri soldati israeliani. L’uomo colpito, inoltre, sarebbe stato ferito a una gamba, quindi in una parte del corpo non necessariamente letale.

«La produzione e la distribuzione non autorizzata del filmato e i commenti che si sentono non appartengono alla compostezza che viene richiesta ai soldati dell’esercito israeliano, e saranno gestiti di conseguenza dai comandanti», conclude il comunicato.