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  • Domenica 1 aprile 2018

Bisogna cominciare a guardare la Major League Soccer?

Ci sono Zlatan Ibrahimovic, una nuova squadra a Los Angeles e le grandi ambizioni di Atlanta, per cominciare

Sebastian Giovinco e giocatori di Toronto con la MLS Cup (Vaughn Ridley/Getty Images)
Sebastian Giovinco e giocatori di Toronto con la MLS Cup (Vaughn Ridley/Getty Images)

La nuova stagione della Major League Soccer (MLS), il più importante campionato di calcio per club nordamericani, è iniziata lo scorso 3 marzo e ieri c’è stata la prima grande novità: la partita d’esordio coi Los Angeles Galaxy di Zlatan Ibrahimovic, che in venti minuti ha segnato un gol al volo da 40 metri e quello della vittoria per 4 a 3 nel derby contro il Los Angeles FC.

Questo è anche l’anno in cui, per la prima volta dal 1986, la Nazionale statunitense non parteciperà alla fase finale dei Mondiali: la sconfitta contro Trinidad e Tobago nell’ultima e decisiva partita delle qualificazioni e la conseguente esclusione sono state prese molto male dagli sportivi americani e sono state un segnale dello scarso sviluppo del movimento calcistico nazionale, nonostante gli sforzi e i tanti milioni investiti negli ultimi decenni, dai settori giovanili ai club.

Viste le prestazioni degli Stati Uniti nel corso delle qualificazioni, l’eliminazione, pur essendo arrivata soltanto all’ultima giornata, non è stata una sorpresa. La squadra ha faticato molto fin dall’inizio, quando ancora era allenata dal tedesco Jurgen Klinsmann, esonerato nel novembre del 2017 dopo due brutte sconfitte. Al posto di Klinsmann era stato richiamato Bruce Arena, già allenatore degli Stati Uniti dal 1998 al 2006, ma le cose non sono cambiate più di tanto, mostrando come i problemi della Nazionale statunitense vadano ben oltre i suoi allenatori.

La nuova stagione della MLS è partita quindi in un momento difficile per il calcio nordamericano ma non per la lega, che sta continuando il suo processo di crescita. L’anno scorso il campionato è stato vinto da Toronto, ritenuta la squadra nordamericana più forte e completa di sempre. Toronto ha vinto il campionato, l’MLS Supporters’ Shield — il riconoscimento dato alla squadra che ottiene il maggior numero di punti nella stagione regolare — e la coppa nazionale canadese. I successi sono stati resi possibili dalla presenza in squadra di giocatori come l’italiano Sebastian Giovinco, capocannoniere con 16 gol, il centravanti americano Jozy Altidore, il trequartista spagnolo Víctor Vázquez, cresciuto nel Barcellona, e l’ex centrocampista della Roma Michael Bradley.

Toronto ha portato a termine la prima fase di un progetto tecnico iniziato quattro anni fa, quando la squadra era fra le più deboli del torneo, e ora punta a restare ai vertici del calcio nordamericano. Per riuscirci dovrà vedersela con realtà da tempo affermate nella MLS come i Seattle Sounders del co-fondatore di Microsoft Paul Allen, i Portland Timbers, i Columbus Crew e il New York City FC, allenato da Patrick Vieira e capitanato ancora dallo spagnolo David Villa, che gode del sostegno del City Football Group (cioè i ricchissimi proprietari del Manchester City).

Ci sono buone ragioni per credere che se ne aggiungeranno almeno altre tre, nella corsa al titolo. Quella da cui ci si aspetta di più è l’Atlanta United. È una delle squadre più giovani della MLS. Ha giocato la sua prima partita di MLS l’anno scorso e la media spettatori nei primi due incontri era stata di 50.610 persone, circa 8.000 in più della squadra più seguita della MLS, i Seattle Sounders. Dallo scorso campionato la squadra si è spostata nel nuovo Mercedes-Benz Stadium, che è anche lo stadio degli Atlanta Falcons di NFL (il proprietario è lo stesso), e le presenze sono cresciute ancora. La società è riuscita – dal nulla – a creare molta attesa e attirare la curiosità di buona parte della città: anche il progetto sportivo è molto ambizioso ed è stato affidato all’ex allenatore del Barcellona e della Nazionale argentina Gerardo “Tata” Martino, di gran lunga l’allenatore più importante ad aver mai allenato in MLS.

L’entusiasmo nei confronti della squadra cresce ancora molto. Con 72.035 spettatori, la partita giocata tre settimane fa al Mercedes-Benz Stadium contro il DC United ha stabilito il nuovo record di spettatori per una partita della Major League Soccer. Nello stesso weekend solamente le partite di calcio europee Bayern Monaco-Amburgo, Borussia Dortmund-Francoforte e Manchester United-Liverpool hanno messo insieme più spettatori di Atlanta.

Nella costa occidentale invece, per Los Angeles potrebbe essere l’inizio della ripresa. I Galaxy, che per anni sono stati i migliori della MLS, la scorsa stagione sono arrivati ultimi nella loro conference, pur avendo una squadra valida il cui livello si alza molto con i fratelli Dos Santos, titolari nel Messico e cresciuti nel Barcellona, e l’ex ala del Marsiglia Romain Alessandrini. Con l’arrivo di Ibrahimovic, un giocatore ancora in grado di spostare gli equilibri di una partita e che di solito non accetta di trasferirsi in una squadra senza buone prospettive, puntano a ritornare a vincere.

Da quest’anno i Galaxy avranno anche una rivale cittadina, il Los Angeles FC all’esordio in MLS (di cui è diventata la ventitreesima squadra), battuta nella partita di sabato. Fra gli investitori ci sono l’attore Will Ferrell, Magic Johnson, l’ex calciatrice americana Mia Hamm e il co-fondatore di YouTube Chad Hurley: YouTube è anche lo sponsor principale della squadra, di cui trasmette le partite in diretta tramite il suo servizio a pagamento YouTube Red. Ad aprile inaugurerà il nuovo Banc of California Stadium, un impianto da 22.000 posti che verrà usato anche per il torneo olimpico del 2028. La squadra è allenata da Bob Bradley, l’unico allenatore americano ad aver allenato in uno dei maggiori campionati europei, la Premier League. Fra i giocatori, il maggiore investimento è stato il messicano Carlos Vela, esterno offensivo comprato dalla Real Sociedad per 5 milioni di euro.