Gary Oldman è stato tantissime persone

Compie sessant'anni, ha appena vinto un Oscar e non è decisamente uno di quelli che fanno sempre lo stesso personaggio

(Alexandra Wyman/Getty Images)
(Alexandra Wyman/Getty Images)

Gary Oldman compie oggi 60 anni e meno di un mese fa ha vinto il suo primo Oscar come Miglior attore, per aver interpretato Winston Churchill in L’ora più buia. Sul palco ha raccontato che sua moglie Gisele Schmidt durante le riprese diceva: «Vado a letto con Winston Churchill e mi sveglio con Gary Oldman». Lui rispondeva: «Penso sia comunque meglio del contrario». A parte la battuta – e la citazione di una famosa frase di Rita Hayworth – è una frase che spiega la caratteristica principale di Oldman: è considerato uno degli attori più bravi a scomparire dietro i personaggi che interpreta. Per fare Churchill si dice che abbia passato in tutto oltre 200 ore al trucco e che abbia dovuto fumare – magari non fino alla fine, ma comunque fumare – centinaia di sigari, con conseguente intossicazione da nicotina.

A cercare un po’ su internet si trovano varie battute con cui alcuni importanti attori hanno parlato di Oldman come del loro modello. Tom Hardy ha detto che è «il suo eroe totale e assoluto»; Brad Pitt, Ryan Gosling e Daniel Radcliffe hanno detto che è il loro attore preferito. Colin Firth ha detto che è «un fortissimo candidato per il premio di miglior attore vivente»; il critico Roger Ebert scrisse che la sua principale qualità era saper interpretare tutti: «i ricchi, i poveri, i rozzi e i nobili».

Oldman è nato povero, nella zona New Cross di Londra, figlio di un marinaio/saldatore che abbandonò la famiglia quando suo figlio Gary aveva sette anni. Oldman crebbe con la madre e le sorelle; dopo una prima passione per la musica si dedicò al teatro e poi, dalla fine degli anni Ottanta, al cinema. Oldman non è uno di quegli attori con due-tre film che svettano rispetto al mucchio degli altri: ed è uno che ha iniziato più di trent’anni fa a fare film belli e ancora non ha smesso. La sua principale particolarità è la varietà di personaggi, tutti con accenti diversi, che ha interpretato: all’inizio ha spesso fatto ruoli da cattivo (a volte cattivo un po’ pazzo), ma poi ha fatto di tutto.

Oldman è stato Sid Vicious in Sid & Nancy, il commediografo Joe Orton in Prick Up – L’importanza di essere Joe, un hooligan in The Firm, il primo dei due di Rosencrantz e Guildenstern sono morti (l’altro è Tim Roth), un gangster in Stato di grazia, Lee Harvey Oswald in JFK – Un caso ancora aperto (e in un altro film ancora), il protagonista di Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, Drexl Spivey in Una vita al massimo, un poliziotto in Triplo gioco, un tossicodipendente in Léon, il cattivissimo secondino di L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, Ludwig van Beethoven in L’amata immortale, il terrorista russo di Air Force One, il mercante cattivo di Il quinto elemento, Ponzio Pilato in Jesus, il poliziotto James Gordon nei Batman di Christopher Nolan, Sirius Black in alcuni film su Harry Potter, un agente dei servizi segreti britannici in La talpa; il diavolo nel video “Since I don’t have you” dei Guns N’ Roses; l’interprete di tre diversi personaggi di A Christmas Carol.

Oldman è noto anche per aver avuto problemi di alcolismo negli anni Novanta, per le sue relazioni con Isabella Rossellini e Uma Thurman, e per la sua amicizia con David Bowie, con il quale ha anche inciso una canzone. Nel 1997 Oldman ha anche diretto un film: Niente per bocca, con molte cose autobiografiche.