Matteo Salvini ha detto che la Lega è «l’unico antidoto al razzismo»

Il segretario della Lega Nord ha risposto al presidente della CEI Gualtiero Bassetti, che aveva fatto un discorso contro la xenofobia

Matteo Salvini a Milano, 22 gennaio 2018 (Lapresse/AFP PHOTO/MIGUEL MEDINA)
Matteo Salvini a Milano, 22 gennaio 2018 (Lapresse/AFP PHOTO/MIGUEL MEDINA)

In un’intervista pubblicata oggi da Repubblica, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha commentato il discorso tenuto dal cardinale e presidente della CEI Gualtiero Bassetti lo scorso 22 gennaio, in occasione dell’apertura della sessione del Consiglio episcopale permanente in corso a Roma. Il Consiglio si riunisce per decidere gli orientamenti in campo dottrinale, pastorale e rispetto ai temi di attualità che interessano anche la Chiesa.

Nel suo discorso, Bassetti aveva parlato di lavoro, di famiglia, di pace nel Mediterraneo, della recente legge sul testamento biologico e delle prossime elezioni politiche. Citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha invitato ad andare a votare e a evitare le promesse elettorali irrealizzabili; ha spiegato che la Chiesa «non è un partito e non stringe accordi con alcun soggetto politico», ha chiesto ai politici cattolici di «avere cura, senza intermittenza, dei poveri e della difesa della vita». Ha poi fatto riferimento alle recenti dichiarazioni di Attilio Fontana, politico della Lega Nord candidato alle elezioni regionali in Lombardia che aveva espresso la sua opinione sull’immigrazione dicendo, tra le altre cose: «Dobbiamo decidere se la nostra razza bianca deve continuare a esistere». Bassetti ha sostenuto che la paura «non può mai tramutarsi in xenofobia o addirittura evocare discorsi sulla razza che pensavamo fossero sepolti definitivamente».

Bassetti ha anche richiamato la «pagina buia della storia del nostro Paese», quella della leggi razziali del 1938 il cui anniversario ricorre quest’anno, e ha aggiunto: «È immorale speculare sulle paure della gente: al riguardo, bisogna essere coscienti che quando si soffia sul fuoco le scintille possono volare lontano e infiammare la casa comune, la casa di tutti (…) Occorre mettere da parte le vecchie pastoie ideologiche del Novecento e abitare questo tempo con occhi sapienti e nuovi propositi di ricostruzione del tessuto sociale ed economico dell’Italia» (il discorso di Bassetti si può leggere per intero qui).

Nella sua intervista di oggi su Repubblica, Matteo Salvini ha spiegato di non aver interpretato le parole di Bassetti come un attacco contro il suo partito. L’intervista poi prosegue così:

La Cei, però, sembra avercela proprio con voi.
Spiegherò a monsignor Bassetti come la Lega sia l’unico antidoto al razzismo e come l’immigrazione vada controllata, regolata e limitata perché ci sono milioni di italiani in difficoltà.

È stato il vostro candidato in Lombardia, Attilio Fontana a parlare di difesa della razza bianca.
Noi siamo preoccupati per la scomparsa di una cultura e penso che la stessa Cei sia preoccupata se sono a rischio i nostri valori.

Non vi sentite sotto accusa?
Assolutamente no. Anzi. La Lega è l’unico argine alla confusione. Perché mettere delle regole è l’unico modo per evitare la confusione.

Affermando che in Lombardia se governerete ancora espellereste 100mila immigrati irregolari?
Sono pochi 100mila. Ci sono mezzo milione di irregolari in Italia. Con le dovute maniere vanno allontanati tutti. Altrimenti si alimenta la confusione.

A Salvini, poi, è stato chiesto se queste sue dichiarazioni non alimentino la xenofobia. E lui:

Il pericolo c’è se ne fai sbarcare 100mila all’anno. La sinistra alimenta il razzismo e lo scontro sociale. Noi vogliamo evitarlo e che tutti vivano tranquilli.

Infine, sulla razza bianca:

Vogliamo difendere una cultura che è a rischio. Fate due passi per Milano o per Roma. Ascoltate la denuncia del rabbino capo Di Segni, che denuncia che una parte di immigrazione non è disposta a convivere in base alle nostre regole e a quello che prevedono le nostre libertà e i nostri diritti. Lo sottoscrivo.