L’agenzia ONU per i rifugiati ha trasferito 162 persone “vulnerabili” dalla Libia all’Italia

Sono arrivati nell'ambito di un corridoio umanitario cogestito dal governo italiano che prevede complessivamente il trasferimento di 1.300 richiedenti asilo

L'arrivo all'aeroporto di Pratica di Mare di alcuni dei rifugiati messi in salvo dalla Libia dall'UNHCR, il 22 dicembre 2017 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
L'arrivo all'aeroporto di Pratica di Mare di alcuni dei rifugiati messi in salvo dalla Libia dall'UNHCR, il 22 dicembre 2017 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha trasferito 162 richiedenti asilo considerati «altamente vulnerabili» che si trovavano in Libia portandole in Italia. Il trasferimento è avvenuto nell’ambito di un corridoio umanitario aperto dalla Libia all’Italia per i richiedenti in condizioni più fragili come famiglie, uomini soli, minorenni non accompagnati, persone con disabilità e donne sole con i loro figli.

Le persone arrivate oggi in Italia erano prigioniere da tempo nei cosiddetti centri di detenzione in Libia, luoghi gestiti spesso da milizie armate in cui i diritti umani vengono violati in maniera sistematica. Le condizioni in questi centri sono diventate ancora più gravi negli ultimi mesi, quando il governo è riuscito a bloccare il flusso migratorio dalla Libia quasi sicuramente grazie a un accordo con due milizie armate.

I 162 richiedenti asilo sono arrivati a Tripoli grazie all’UNHCR e da lì sono stati imbarcati su due aerei dell’Aeronautica Militare italiana (111 persone su uno, 51 su un altro) che sono poi atterrati all’aeroporto militare di Pratica di Mare, vicino a Roma. I richiedenti asilo sono di origine eritrea, etiope, somala e yemenita. Secondo l’UNHCR hanno tutti bisogno di cure mediche e supporto psicologico.

Al loro arrivo in Italia i rifugiati sono stati sottoposti a controlli medici e hanno ricevuto vestiti invernali e un pasto caldo. Successivamente hanno ricevuto informazioni sulla procedura di richiesta di asilo e sono stati trasferiti in alcune strutture di accoglienza.

L’operazione è stata condotta con la collaborazione del governo italiano, di quello libico, della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che attraverso la Caritas fornisce assistenza umanitaria e accoglienza. Ad accogliere i rifugiati all’aeroporto c’erano anche il ministro dell’Interno Marco Minniti e il cardinale Gualtiero Bassetti, il presidente della CEI. Nei prossimi giorni l’UNHCR compierà una nuova operazione, dalla Libia al Niger, in cui saranno soccorsi altri 131 rifugiati. L’obiettivo dell’agenzia dell’ONU conta di evacuare in tutto 1.300 richiedenti asilo considerati “vulnerabili”. Si stima che nei centri di detenzione libici rimangano ancora diverse migliaia di migranti.