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  • Domenica 17 dicembre 2017

Marco De Benedetti non la pensa come Carlo De Benedetti, su Repubblica

Il padre aveva in parte criticato il rinnovo del quotidiano di famiglia, il figlio – che ora è l'editore – ha preso le distanze con una lettera

Carlo De Benedetti. (Marco Alpozzi - LaPresse)
Carlo De Benedetti. (Marco Alpozzi - LaPresse)

Marco De Benedetti, 55enne figlio di Carlo e presidente del gruppo GEDI, editore di Repubblica, ha scritto una lettera all’assemblea di redazione del quotidiano per prendere le distanze da quello che aveva detto un paio di settimane fa suo padre – storico editore del giornale, fino allo scorso giugno – in un’intervista al Corriere della Sera. Carlo De Benedetti, che di anni ne ha 83, aveva detto di essere «assolutamente contrario» alla nomina di Tommaso Cerno come condirettore di Repubblica, affiancato al direttore Mario Calabresi: non perché abbia perplessità su Cerno, ma perché ritiene che la formula della condirezione non funzioni.

Aveva poi detto di apprezzare il recente rinnovo del giornale, avvenuto sia per quanto riguarda la grafica sia nei contenuti, ma aveva lasciato intendere che secondo lui la nuova Repubblica mancasse in qualche modo di combattività: «Un giornale però ha bisogno di spifferi, correnti, energie. Un giornale non è solo latte e miele; è carne, è sangue. Può avere curve; ma deve avere anche spigoli». Il figlio Marco, dopo una richiesta di chiarimenti da parte dell’assemblea di redazione, ha detto che le opinioni di suo padre non rispecchiano quelle degli azionisti né dei dirigenti di Gedi, e ha ribadito la sua fiducia nella direzione che ha preso Repubblica.

«L’intervista rilasciata da mio padre qualche giorno fa ha generato disorientamento, con riferimento alla posizione della Società nei confronti di Repubblica.
Desidero ribadire quanto ho avuto modo di illustrare nella riunione di mercoledì scorso, e cioè:
— Ho assunto la Presidenza del Gruppo a testimonianza del fatto che, insieme ai miei fratelli quali azionisti di riferimento, credo nel valore del giornale e del Gruppo e sono impegnato a lavorare per un futuro solido e vincente.
— Abbiamo varato un’importante riforma del giornale che rappresenta molto di più di un semplice restyling. Riflette la consapevolezza della necessità di dare risposte nuove che mettano al centro qualità e professionalità e la volontà di fare un giornale che vada incontro a quanto ci chiedono i nostri lettori, che sono e sempre saranno l’unico nostro riferimento.
— Determinati a mantenere la leadership nel digitale, abbiamo ampliato la nostra offerta con Rep.
— D’accordo con Mario Calabresi, abbiamo rafforzato la Direzione con la nomina di Tommaso Cerno a condirettore.
Le opinioni espresse nell’intervista non rappresentano né il pensiero degli azionisti, né quello del vertice della Società, che sono tutti determinati a proseguire sulla strada tracciata.
Nell’augurarvi buon lavoro, vi invio i miei migliori saluti».