La risposta di Fabio Volo a Berlusconi sullo ius soli

Dietro le quinte di "Che tempo che fa" avrebbe detto all'ex presidente del Consiglio che «non è una cosa figa» paragonare i figli degli immigrati ai terroristi

Piero Cruciatti / LaPresse
Piero Cruciatti / LaPresse

Fabio Volo ha raccontato di aver avuto una sorta di “scontro” con Silvio Berlusconi dietro le quinte di Che tempo che fa, il programma di Rai Uno condotto da Fabio Fazio dove entrambi erano ospiti la scorsa domenica. Fabio Volo sarebbe stato raggiunto da Berlusconi mentre si trovava al trucco, dopo che aveva chiesto allo staff dell’ex presidente del Consiglio di poterlo incontrare. Volo ha detto di aver picchiettato sul petto di Berlusconi con un dito, e di aver detto:

«Non è una cosa figa quella che ha detto»

Volo faceva riferimento a una specifica frase che Berlusconi aveva detto durante l’intervista, poco prima: «Alcuni extracomunitari odiano i cristiani, gli ebrei, lo Stato italiano: non si può dare loro la cittadinanza solo perché hanno frequentato un ciclo scolastico».  Secondo il Corriere della Sera, che ha raccontato l’aneddoto in maniera leggermente diversa, la conversazione sarebbe proseguita così:

[Volo] ha proseguito con il suo ragionamento che si può riassumere così: non è un discorso da lei, finché un’associazione come questa la fa Salvini va bene, ma questi sono discorsi da teste quadre, lei invece non ha una testa piccola e chiusa. Anzi — il ragionamento si è trasformato in appello —: «Lei potrebbe trascinare la parte di italiani più restia a capire che la sofferenza dei bambini non è un tema di trattativa. Lei deve allargare le teste delle persone, non stringerle». Un monologo senza replica: Berlusconi, tra l’impassibile e il sorpreso, ha salutato e se ne è andato.