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  • Martedì 7 novembre 2017

Perché andare alla mostra di Kuniyoshi a Milano

È un pittore giapponese di inizio Ottocento che si ispirò più di tutti all'arte occidentale e che influenza ancora disegnatori di manga e tatuatori

Utagawa Kuniyoshi
Proverbi illustrati [con i gatti] (Tatoe zukushi
no uchi)
1852
silografia policroma (nishikie) 
(Masao Takashima Collection)
Utagawa Kuniyoshi Proverbi illustrati [con i gatti] (Tatoe zukushi no uchi) 1852 silografia policroma (nishikie) (Masao Takashima Collection)

Utagawa Kuniyoshi è stato un pittore giapponese vissuto tra il 1797 e il 1861: la sua opera venne apprezzata da subito anche dai contemporanei europei, ed è stata capace di influire notevolmente sull’immaginario dei manga, degli anime, ma anche su quello dei tatuatori e sulla cultura pop. Le sue opere arrivano in Italia con una mostra al Museo della Permanente di Milano, che sarà visitabile fino al 28 gennaio 2018.

La mostra si intitola Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante ed espone una grande varietà di opere con 165 silografie policrome. Kuniyoshi è considerato il maestro dell’ukiyoe, un tipo di stampa su carta che si ottiene a partire da matrici di legno e che è stata molto utilizzata in Giappone tra la fine del Diciassettesimo e l’inizio del Ventesimo secolo. La mostra è prodotta da MondoMostre Skira e curata da Rossella Menegazzo, suddivisa in cinque sezioni con temi differenti: Beltà, Paesaggi, Eroi e Guerrieri, Animali e parodie e l’ultima, Gatti, dedicata alla grandissima passione del pittore per questi animali.

Kuniyoshi è conosciuto per la notevole influenza che ebbe sul suo stile l’arte occidentale; per le illustrazioni a Suikoden, un romanzo storico che in Italia è stato pubblicato con il titolo I briganti; e soprattutto per le illusioni ottiche dei sui quadri, che sono spesso stati associati a quello dell’Arcimboldo. Grazie allo studio dell’arte occidentale, con il suo realismo e il modo di rappresentare movimento e profondità, Kuniyoshi è considerato un innovatore nel suo campo; contemporaneamente le sue riproduzioni vennero subito apprezzate in Europa; Monet per esempio ne aveva alcune appese nella cucina della sua casa a Giverny.