Trump insiste ancora con il muro col Messico

Ha minacciato di "chiudere" le attività del governo federale se il progetto non sarà finanziato nelle prossime settimane

(Ralph Freso/Getty Images)
(Ralph Freso/Getty Images)

Ieri sera il presidente americano Donald Trump ha tenuto un comizio a Phoenix, in Arizona, durante il quale ha rinnovato alcune delle principali promesse che aveva fatto durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali. Fra le altre cose ha assicurato che sta combattendo le resistenze delle lobby e della classe politica di Washington, ha ribadito che gli Stati Uniti rinegozieranno il NAFTA – un imponente trattato commerciale tra Stati Uniti, Canada e Messico firmato nel 1994 – o ne usciranno, e ha parlato di nuovo della sua proposta più controversa, la costruzione di un muro fra Messico e Stati Uniti per fermare l’immigrazione illegale. Parlando del muro, Trump ha detto:

«Se sarà necessario faremo chiudere il governo, ma costruiremo quel muro»

Trump si riferisce al fatto che ogni anno fra settembre e ottobre il governo federale degli Stati Uniti deve approvare una legge per rifinanziare il suo budget. Nel caso Repubblicani e Democratici non trovino un accordo, il governo è costretto a chiudere tutte le sue attività non essenziali: è il cosiddetto “shutdown”, e l’ultima volta è avvenuto nel 2013 durante la presidenza di Barack Obama.

A oggi sembra improbabile che il governo americano possa chiudere davvero: i Repubblicani controllano sia la Camera sia il Senato e alla fine probabilmente troveranno un accordo per far passare la legge finanziaria. Non è ancora chiaro se Trump intenda intervenire davvero sul budget federale per finanziare il muro, e se troverà il consenso necessario per farlo: la proposta del muro non piace ai Repubblicani moderati, che quindi potrebbero fare pressione per accantonarla, mentre i più estremisti non sono entusiasti dei molti soldi che costerebbe. Quest’anno la legge finanziaria dovrà essere proposta entro il 30 settembre.