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  • Mercoledì 16 agosto 2017

La storia della donna uccisa e fatta a pezzi a Roma

I suoi resti sono stati trovati in due cassonetti: il fratello ha confessato l'omicidio

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

I resti smembrati di una donna – uccisa probabilmente nella notte tra il 13 e il 14 agosto – stati trovati in due cassonetti a Roma, nel quartiere Parioli. In un terzo cassonetto sono stati ritrovati gli effetti personali della donna, tra cui i suoi vestiti e la sua borsa. Il fratello della donna, un uomo di 62 anni, ha ammesso di essere l’autore dell’omicidio dopo dieci ore di interrogatorio. L’ANSA scrive anche che secondo i responsabili dell’inchiesta «non si esclude che l’uomo possa essere affetto da problemi psichici».

Nell’interrogatorio, di cui alcuni particolari sono stati rivelati da diversi quotidiani, l’uomo avrebbe spiegato di aver strangolato la sorella e di aver usato una sega per smembrarne il cadavere. L’uomo avrebbe detto di aver ucciso la sorella per ragioni di denaro. A quanto ha raccontato, i due vivevano insieme nello stesso appartamento e avevano difficoltà economiche. Soltanto la donna lavorava e così il fratello, ha spiegato, era costretto spesso a chiederle del denaro.

Il corpo della donna è stato trovato ieri notte, in via Maresciallo Pilsduski, quando una ragazza di 20 anni che stava rovistando in un cassonetto della spazzatura ha trovato in un contenitore metallico due gambe di donna tagliate all’altezza dell’inguine e tenute insieme con del nastro adesivo. Questa mattina il resto del corpo è stato trovato in un secondo cassonetto, in via Guido Reni. In un terzo cassonetto sarebbero stati trovati gli effetti personali della donna uccisa. I cassonetti si trovano a circa un chilometro di distanza l’uno dall’altro.

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