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  • Domenica 13 agosto 2017

Una storia da serie tv dalla Danimarca

Una giornalista è scomparsa dopo essere stata su un sottomarino che poi è affondato, e il cui bizzarro proprietario è stato arrestato

La torretta dell'UC3 Nautilus, il sottomarino affondato venerdì, 
a fianco della nave che lo ha recuperato nell'Oeresund, vicino a Copenaghen, il 12 agosto 2017 (Jacob Ehrbahn/Ritzau via AP)
La torretta dell'UC3 Nautilus, il sottomarino affondato venerdì, a fianco della nave che lo ha recuperato nell'Oeresund, vicino a Copenaghen, il 12 agosto 2017 (Jacob Ehrbahn/Ritzau via AP)

In Danimarca il proprietario di un sottomarino affondato venerdì è stato arrestato ed è tenuto in custodia dalla polizia di Copenaghen con l’accusa di omicidio colposo, perché una giornalista svedese che giovedì era a bordo del mezzo per scrivere un articolo è scomparsa. L’uomo arrestato si chiama Peter Madsen, ha 46 anni e in Danimarca è conosciuto con il soprannome “Rocket Madsen”: è noto per aver raccolto con il crowdfunding i soldi necessari per la costruzione del sottomarino, l’UC3 Nautilus, che a sua detta era il più grande sottomarino del mondo costruito da un privato. Madsen è conosciuto anche per aver fondato due ong per lanciare razzi nello Spazio con fondi privati. La donna scomparsa si chiama Kim Wall, ha 30 anni ed è una giornalista freelance che vive tra New York e la Cina. Ha lavorato per il New York Times, il Guardian e Vice. La polizia sospetta che sia morta, ma finora il suo corpo non è stato trovato, nemmeno all’interno del sottomarino affondato.

Madsen è stato soccorso in mare durante il naufragio del Nautilus. Quando la polizia gli ha chiesto dove fosse Wall, ha detto di averla lasciata sull’isola di Refshaleøen, che fa parte di Copenaghen ed è un’ex area industriale, la sera del 10 agosto alle 22.30 circa; Madsen ha detto di non essere coinvolto con la scomparsa di Wall. Il fidanzato della donna ne ha denunciato la scomparsa venerdì mattina perché non riusciva a mettersi in contatto con lei: da allora né la sua famiglia né la polizia sono riusciti a parlarle o a trovarla. L’ultima persona ad avere visto Wall, oltre a Madsen, è un passante che l’ha fotografata mentre si affacciava dalla torretta del Nautilus giovedì.

Madsen ha spiegato che il sottomarino è affondato a causa di un problema tecnico ai serbatoi di zavorra; inizialmente non era un problema serio, ma si è aggravato dopo che l’uomo ha tentato di aggiustarlo, secondo la sua ricostruzione.

peter madsenPeter Madsen, nel porto di Dragør, a sud di Copenaghe, dopo essere stato soccorso in mare, l’11 agosto 2017 (BAX LINDHARDT/AFP/Getty Images)

Due elicotteri e tre navi sono andati a cercare l’UC3 Nautilus, e il sottomarino è già stato recuperato – si trovava a soli 7 metri di profondità vicino al borgo di Dragør – e portato nel porto di Copenaghen. Questa mattina la polizia danese lo ha ispezionato: al suo interno non ha trovato corpi ma sospetta che il Nautilus possa essere stato affondato volontariamente, ha detto in una conferenza stampa il portavoce Jens Møller Jensen. Le ricerche per trovare Wall continuano.

Il Nautilus è lungo 17,8 metri, poteva trasportare otto persone ed era alimentato sia con un motore diesel che con un motore elettrico; dal 2008 si era immerso più di mille volte. La legge danese vieta di far fare immersioni subacquee a bordo di sottomarini come il Nautilus, ma erano consentiti dei giri turistici nel porto di Copenaghen.

sottomarino danimarcaL’UC3 Nautilus e una donna che spunta dalla sua torretta nel porto di Copenaghen (ANDERS VALDSTED/AFP/Getty Images)