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  • Venerdì 4 agosto 2017

A che punto è l’indagine su Netanyahu

La polizia israeliana ha confermato che il primo ministro è sospettato di frode e corruzione, e sta cercando la collaborazione di un suo ex consigliere

(Gali Tibbon/Pool photo via AP)
(Gali Tibbon/Pool photo via AP)

Ieri la polizia israeliana ha detto ufficialmente che il primo ministro Benjamin Netanyahu è sospettato di corruzione e frode, confermando il suo diretto coinvolgimento in due delle grandi indagini che riguardano in diversa misura lui e il suo circolo di amici e alleati. La conferma dei sospetti su Netanyahu è arrivata durante un’udienza in cui la polizia chiedeva un ordine restrittivo per la stampa, per evitare la diffusione di informazioni sulle trattative per assicurarsi la collaborazione dell’ex consigliere di Netanyahu Ari Harow.

Dai giornali israeliani sapevamo che Netanyahu era indagato dallo scorso dicembre, quando il procuratore generale di Israele aveva autorizzato l’apertura di un’indagine nei suoi confronti dopo che la polizia aveva ottenuto nuove importanti prove a suo carico (comprese alcune registrazioni audio). Nelle due indagini che lo riguardano – chiamate Case 1000 e Case 2000 – Netanyahu è sospettato di aver ricevuto favori e regali dal produttore di Hollywood Arnon Milchan e di aver promesso favori all’editore di un importante giornale israeliano in cambio di una linea più morbida nei confronti del suo governo. Negli scorsi mesi sono stati sentiti dalla polizia diversi amici e alleati di Netanyahu, e sono stati interrogati per diverse ore lui stesso e sua moglie.

Da qualche giorno si sapeva anche che la polizia era in trattative con l’ex stretto consigliere di Netanyahu Ari Harow, per ottenere testimonianze e prove sulle diverse indagini in corso in cambio di una riduzione di pena in un’altra indagine per corruzione a suo carico per la vendita della sua società di consulenza. L’ordine restrittivo chiesto ieri dalla polizia è stato garantito fino al 17 settembre e permetterà la continuazione delle trattative senza che la stampa di Israele possa occuparsene direttamente.

La testimonianza di Harow potrebbe essere importante in particolare per l’indagine Case 2000, quella in cui Netanyahu è accusato di aver offerto al proprietario del più diffuso quotidiano israeliano, Yedioth Ahronoth, di ridurre la diffusione del suo principale rivale in cambio di un atteggiamento più morbido nei confronti suoi e del suo governo. L’indagine, infatti, cominciò quando Harow fu arrestato per altre questioni e sul suo telefono furono trovate registrazioni di conversazioni tra Netanyahu e Noni Mozes, proprietario di Yedioth Ahronoth. I giornali israeliani, inoltre, scrivono che Harow potrebbe testimoniare anche per l’altra indagine su Netanyahu, quella sui regali ricevuti.

Netanyahu ha sempre negato le accuse nei suoi confronti: anche ieri un suo portavoce ha detto di ritenere infondati i sospetti nei confronti del primo ministro e che è in corso una campagna per far cadere il governo. Per ora non sono state fatte accuse formali nei confronti di Netanyahu, che in quel caso dovrebbe probabilmente dimettersi da primo ministro.