Trump dice che a Macron piace un sacco tenergli la mano

Lo ha detto al New York Times, a cui ha spiegato anche che al G20 lui e Putin hanno parlato “di adozioni”

(CHRISTOPHE ARCHAMBAULT/AFP/Getty Images)
(CHRISTOPHE ARCHAMBAULT/AFP/Getty Images)

Mercoledì il presidente americano Donald Trump ha dato una lunga intervista al New York Times, pubblicata oggi in forma integrale. Il passaggio più curioso è probabilmente quello che il riguarda il presidente francese Emmanuel Macron. Lui e Trump sembrano aver sviluppato una certa confidenza: ai recenti incontri del G7 e del G20 si sono parlati spesso, e Macron ha invitato Trump alla parata di Parigi del 14 luglio, la festa nazionale francese. Parlando di Macron, Trump lo ha definito un «grand’uomo, forte e intelligente», a cui «piace un sacco tenermi la mano». La loro imbarazzata e lunghissima stretta di mano è stato uno dei momenti notevoli della visita di Trump a Parigi (Macron in passato aveva spiegato di avere una strategia tutta sua su come e perché stringere la mano a Trump).

L’intervista contiene diversi altri passaggi interessanti: parlando del fallimento della riforma sanitaria dei Repubblicani, Trump ha elogiato la sua ex avversaria alle presidenziali Hillary Clinton – definendo lei e suo marito Bill «tosti e intelligenti» – e ha spiegato che non avrebbe nominato Jeff Sessions come procuratore generale se avesse saputo che poco dopo avrebbe rinunciato a occuparsi del caso delle ingerenze russe nelle elezioni perché coinvolto nelle indagini.

Trump ha anche commentato una delle notizie di cui più si è parlato negli ultimi giorni, cioè il fatto che ha parlato con un Putin una seconda volta durante il G20, poche ore dopo il loro incontro ufficiale, senza avvisare la stampa americana. Trump racconta che l’incontro è avvenuto a una cena di gala in cui era seduto vicino alla moglie del primo ministro giapponese Shinzo Abe, che non parla inglese: a un certo punto si è alzato per parlare con sua moglie Melania, che invece era seduta vicino a Putin, con cui quindi ha chiacchierato di nuovo:

Mentre ero lì ho salutato Putin. Abbiamo parlato soprattutto di amenità. Non è stata una conversazione molto lunga, credo sui 15 minuti. Abbiamo parlato di… alcune cose. È stato molto interessante, abbiamo parlato di adozioni.

Davvero?

Abbiamo parlato di adozioni in Russia. L’ho sempre trovato un tema interessante, perché lui le ha impedite qualche anno fa. Ne ho parlato con lui, ed è interessante perché sono state al centro di una conversazione che Don [suo figlio] ha avuto in quel famoso incontro [con una delegazione di russi, alla Trump Tower, in cui gli venne offerto del materiale compromettente su Hillary Clinton].