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  • Martedì 18 luglio 2017

Le violenze nel coro della cattedrale di Ratisbona

Più di 500 bambini furono maltrattati o abusati sessualmente fra il 1945 e il 1992, ha scoperto un'indagine indipendente

(TIMM SCHAMBERGER/AFP/Getty Images)
(TIMM SCHAMBERGER/AFP/Getty Images)

Un’inchiesta indipendente ha scoperto che fra il 1945 e il 1992 più di cinquecento bambini e ragazzi hanno subìto violenze fisiche e sessuali all’interno del prestigioso coro della cattedrale di Ratisbona, in Germania, composto da ragazzi di una scuola privata cattolica. L’inchiesta è stata condotta dall’avvocato Ulrich Weber su richiesta della stessa diocesi di Ratisbona, che da diversi anni sta cercando di comportarsi in maniera più trasparente sul tema, visto che secondo Il New York Times era da tempo a conoscenza della vicenda ma non ha mai preso provvedimenti.

Uno degli elementi più rilevanti della storia è che dal 1964 al 1994 il coro è stato diretto da Georg Ratzinger, fratello maggiore del Papa emerito Benedetto XVI. Secondo Weber, Ratzinger «doveva essere a conoscenza di alcuni casi», ma l’ex direttore sostiene di non aver saputo nulla di abusi sessuali (mentre qualche tempo fa si è scusato per aver picchiato alcuni dei suoi allievi).

Circa 500 casi riguardano violenza fisica, 67 di natura sessuale. La maggior parte è concentrata durante gli anni Sessanta e Settanta. Gli abusi sessuali, sempre secondo l’inchiesta di Weber, sono stati compiuti da nove fra religiosi e insegnanti che avevano a che fare con il coro, sui 49 totali. Il caso è noto almeno dal 2010, ma nessuno finora aveva idea della portata delle accuse contro i responsabili del coro e dell’alto numero dei bambini molestati. La maggior parte dei casi riguarda reati non più perseguibili perché compiuti decine di anni fa. La diocesi di Ratisbona sta comunque provando a rimediare. Nel 2016 la Chiesa aveva offerto fra i 5mila e i 20mila euro di risarcimento alle persone molestate; secondo DW, in seguito all’inchiesta di Weber sarà un organo indipendente a decidere quanto dovranno essere consistenti questi risarcimenti.