Il centrodestra ha vinto nella grande maggioranza dei 25 capoluoghi di provincia nei quali si sono tenuti i ballottaggi delle elezioni amministrative, cioè in 16; in 5 ha vinto il centrosinistra mentre in altri tre hanno vinto delle liste civiche. Il centrodestra ha vinto in città importanti come Verona, Genova e L’Aquila, oltre che in posti come Pistoia e Sesto San Giovanni, storicamente governati dal centrosinistra. L’unica vera soddisfazione per il centrosinistra è stata la vittoria a Padova, dove Sergio Giordani ha battuto il sindaco uscente, il leghista Massimo Bitonci. Il Movimento 5 Stelle è stato praticamente assente dai ballottaggi, visto quanto era andato male al primo turno: tra i capoluoghi era presente solo ad Asti, dove ha perso, ma ha vinto a Carrara. A Parma invece è stato rieletto comodamente Federico Pizzarotti, sindaco uscente, eletto col M5S ma poi espulso dal Movimento.
Situazione complessiva – 1° turno + #ballottaggi – su 151 comuni superiori: 64 centrosinistra, 56 centrodestra, 8 M5S#maratonayoutrend pic.twitter.com/Rvy8i1N96K
— YouTrend (@you_trend) June 25, 2017
Matteo Renzi ha scritto su Facebook:
I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vinti siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché. Ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e l'Aquila ma siamo felici delle affermazioni di Sergio a Padova, di Rinaldo a Taranto, di Carlo a Lecce. Ma più in generale da Ermanno a Cernusco sul Naviglio fino a Francesca a Sciacca, da Marco a Mira fino a Tommaso a Molfetta tutta Italia vede risultati belli e sorprendenti di alcuni dei nostri.
Menzione speciale per Veneto e Puglia, regioni dove andiamo meglio del previsto.
Peggio del solito Liguria e Emilia Romagna.
Luci e ombre in tutte le altre zone.
Questi sono i dati veri.
Ovviamente i commenti per una settimana saranno i soliti, consueti, apocalittici. Qualcuno dirà che ci voleva la coalizione, ignorando che c'era la coalizione sia dove si è vinto, sia dove si è perso. Qualcuno dirà che questo risultato è un campanello d'allarme, non si capisce per cosa e perché visto che in un comune perdi, in quello accanto vinci. Gente che non ha mai preso un voto commenterà con enfasi dimenticando che i candidati contano più del dibattito nazionale nello scegliere un sindaco.
Poi il chiacchiericcio si sposterà altrove. Come sempre, più di sempre. Perché le elezioni amministrative sono un'altra cosa rispetto alle elezioni politiche. E chi come me ha vestito la fascia tricolore sa benissimo che cosa significhi fare il sindaco: occuparsi dei sogni e dei bisogni dei cittadini, non inseguire le polemiche della politica politicante. Andando a letto, allora, un pensiero ai sindaci eletti, a quelli del mio partito ma anche agli altri. Da stasera rappresentate la vostra comunità. Lasciate stare le chiacchiere. Da oggi voi avete addosso tutte le responsabilità della vostra gente. Siate forti, all'altezza delle speranze che vi sono state consegnate. Conosco il sentimento di vertigine che prenderà il vostro cuore nelle prossime ore: lasciate che vi attraversi. E ricordatevi che non siete i primi cittadini, ma gli ultimi cittadini: quelli che si prendono cura di chi non ce la fa.
Buona notte di cuore.
Avete cinque anni per dare il meglio di voi stessi.
Da italiano mi auguro che ce la facciate per il bene del nostro Paese e delle vostre città.
Viva l'Italia!
Il secondo turno delle elezioni amministrative è andato molto male per il centrosinistra. Ha perso Genova, dove ha vinto il candidato del centrodestra Marco Bucci, ha perso L'Aquila, dove ha vinto il candidato del centrodestra, Pierluigi Biondi. Ha perso anche in molte città storicamente di sinistra, come Pistoia, Piacenza, Carrara, dove ha vinto il Movimento 5 Stelle, e Sesto San Giovanni, vicino Milano.
Il centrodestra è andato molto bene quasi ovunque, vincendo 16 ballottaggi su 25 capoluoghi di provincia che andavano al voto. Ha perso però Padova, dove il sindaco uscente della Lega Nord, Massimo Bitonci, è stato sconfitto dal candidato del centrosinistra unito Sergio Giordani. Il centrodestra ha perso anche a Lecce, passata al centrosinistra.
Il Movimento 5 Stelle non è riuscito a vincere l'unico ballottaggio tra i capoluoghi di provincia nel quale era riuscito a piazzarsi, Asti, dove ha vinto il centrodestra, ma è andato abbastanza bene negli altri dieci comuni non capoluogo.
In tutto sono andati al voto 25 capoluoghi: 16 sono stati vinti dal centrodestra, 5 dal centrosinistra. Altri tre capoluoghi sono stati vinti da liste civiche
Insieme a Padova, l'unico capoluogo che il centrosinistra riesce a conquistare è Lecce, governata fino ad oggi dal centrodestra.
Il centrodestra ha vinto anche a Pistoia, un'altra città dove la sinistra governava fin dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Intervistato da La7, il nuovo sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha sottolineato di non essere iscritto al PD, ma di essere soltanto appoggiato dal centrosinistra. Ex presidente del Padova Calcio, Giordani al ballottaggio ha ottenuto l'appoggio di alcune liste civiche della sinistra radicale. Pochi minuti fa, il suo avversario, Massimo Bitonci, della Lega Nord, aveva ammesso la sconfitta.
Il candidato del centrosinistra a L'Aquila Americo di Benedetto ha ammesso la sconfitta. Ha vinto il candidato del centrodestra Pierluigi Biondi.
A Parma ha vinto il sindaco uscente Federico Pizzarotti.
Per la prima volta nella storia della città a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, ha vinto il centrodestra. Roberto di Stefano, nuovo sindaco della città ha detto: «Abbiamo espugnato la Stalingrado d'Italia».
A Verona, Patrizia Bisinella, candidata appoggiata da alcune liste civiche, ha ammesso la sconfitta. Ha vinto il candidato di centrodestra Federico Sboarina.
Da Padova sono disponibili solo i dati reali dello scrutinio. Con 135 sezioni scrutinate su 206 il candidato di centrosinistra Sergio Giordani è in vantaggio con il 51,49 per cento., contro il 48,51 del candidato del centrodestra Massimo Bitonci.
Il dato definitivo dell'affluenza è 46,03 per cento. Al secondo turno delle elezioni amministrative del 2016 fu il dato finale fu 50,52 per cento.
Ci sono nuove proiezioni per Genova, basata su un campione del 25 per cento dei voti scrutinati che confermano il vantaggio del candidato del centrodestra.
Se i risultati fino a questo momento venissero confermati, per il centrosinistra sarebbe un pessimo risultato. Al momento perde Genova, una città che governa da quasi mezzo secolo, ed è in difficoltà a L'Aquila, dove avrebbe dovuto vincere facilmente. Il centrodestra sembra essere andato piuttosto bene quasi ovunque, mentre il Movimento 5 Stelle sembra che riuscirà a vincere a Carrara, un discreto risultato dopo un pessimo primo turno.
Secondo le prime proeizioni e secondo gli ultimi exit poll, il centrodestra è in vantaggio avanti a Genova, a Verona e a Catanzaro. Le principali televisioni danno già per assegnate queste città. A Taranto e all’Aquila la situazione è di sostanziale pareggio. A Parma, Federico Pizzarotti, ex Movimento 5 Stelle, è netto in vantaggio rispetto al candidato di centrosinistra Paolo Scarpa.
Secondo le proiezioni dell’Istituto Piepoli, a Taranto c'è un sostanziale pareggio tra il candidato del centrosinistra e quella del centrodestra.
Secondo le proiezioni dell'Istituto Piepoli, che sono basate su un campione del 10 per cento e quindi vanno prese con prudenza. A L'Aquila è in leggero vantaggio il candidato di centrodestra.
A Catanzaro è in netto vantaggio il candidato di centrodestra.
A Genova sembra consolidarsi il vantaggio del candidato del centrodestra Marco Bucci. Secondo le prime proiezioni dell'Istituto Piepoli, Bucci avrebbe ottenuto il 54 per cento dei voti, mentre il suo rivale Gianni Crivello, candidato del centrosinistra, sarebbe fermo al 46 per cento. Un vantaggio confermato anche dai nuovi exit poll di EMG Acqua.
Per ora, e secondo i primi exit poll, il centrodestra risulta avanti a Genova, a Verona e a Catanzaro. A Taranto, è avanti invece il candidato di centrosinistra. A L'Aquila la situazione risulta equilibrata tra il candidato di centrodestra e di centrosinistra.
A Parma, Federico Pizzarotti, ex Movimento 5 Stelle, risulta nettamente in vantaggio rispetto al candidato di centrosinistra Paolo Scarpa. Su Padova non ci sono invece exit poll.
A Sesto San Giovanni, storico comune in provincia di Milano dove la sinistra potrebbe perdere per la prima volta nella storia, l'affluenza è stata del 45,61 %.
A L'Aquila la situazione è di sostanziale pareggio, secondo gli exit poll dell'Istituto Piepoli. Il candidato del centrodestra, Pierluigi Biondi, è tra 48-52 per cento, lo stesso risultato del candidato del centrosinistra Americo Di Bendetto.
A Catanzaro il candidato del centrodestra Sergio Abramo è dato tra 56-60 per cento, mentre il candidato del centrosinistra, Vincenzo Antonio Ciconte, tra 40-44 per cento.
A Verona è vantaggio Federico Sboarina, candidato di Forza Italia e Lega Nord.
A Parma è in vantaggio Federico Pizzarotti, sindaco uscente ed ex M5S.
A Genova il centrodestra in vantaggio secondo tutti i principali exit poll. Il candidato del centrodestra Marco Bucci è in vantaggio, con un risultato tra il 50,5 e il 54,4 per cento. Secondo gli exit poll di EMG Acqua, il candidato del centrosinistra Giani Crivello è tra il 45,5 e il 49,5 per cento. Secondo l'Istituto Piepolo Bucci è tra 52 e il 56, Crivello tra 44 e il 48 per cento.
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Un'altra città da tenere d'occhio è Sesto San Giovanni, un comune di 81 mila abitanti molto vicino a Milano (ci arriva una linea della metro). Durante la Seconda guerra mondiale Sesto San Giovanni fu ribattezzata la "Stalingrado d'Italia" e ottenne una medaglia d'oro al valore militare per i suoi scioperi contro il fascismo (qui avevamo raccontato la sua storia). Negli anni Cinquanta, un abitante della città su due era iscritto al PCI e da allora la città è sempre stata governata dalla sinistra.
Da domani, però, le cose potrebbero cambiare. La sindaca uscente del PD, Monica Chittò, ha ottenuto soltanto 1.400 voti in più del suo avversario di centrodestra, Roberto di Stefano, che ha anche ottenuto l'appoggio di alcune liste civiche per il ballottaggio. Se di Stefano dovesse vincere, sarebbe la prima vittoria per la destra in città dal 1946.
Il comune con la situazione più assurda tra quelli in cui si vota oggi è probabilmente quello di Trapani, in Sicilia, dove è in corsa un unico candidato sindaco, Pietro Savona del Partito Democratico, che al primo turno aveva ottenuto il 26 per cento dei voti arrivando secondo. Savona ha bisogno che l'affluenza raggiunga almeno il 50 per cento perché il voto venga considerato valido, altrimenti il comune sarà commissariato. Sembra difficile che possa riuscirci, visto che alle 19 aveva votato appena il 16,69 per cento.
Savona corre da solo perché il suo avversario, Girolamo "Mimmo" Fazio, sostenuto dall'UDC e da alcune liste civiche, si è ritirato dopo essere arrivato primo nel corso del primo turno. Fazio è indagato per corruzione e lo scorso maggio ha trascorso alcuni giorni agli arresti domiciliari, dove rischia di tornare nei prossimi giorni. La speranza di Fazio sembra essere quella di far fallire le elezioni e far commissariare il comune. In quel caso Trapani, probabilmente, tornerà al voto l'anno prossimo, quando Fazio spera di potersi ricandidare dopo aver risolto i suoi problemi giudiziari.
Per vincere, per quanto si possa "vincere" un'elezione amministrativa, il centrodestra ha bisogno di conquistare Genova e mantenere Padova: basterebbero questi due risultati per giudicare il voto di oggi un successo.
Il centrosinistra è in una situazione più complicata: dovrebbe riuscire a mantenere Genova, che al momento sembra difficile, e difendersi in altre città storicamente di sinistra, come Carrara, L'Aquila e Piacenza. Prendere Padova sarebbe un buon risultato, ma in questa situazione il centrosinistra ha molto più da perdere che da vincere.
Il Movimento 5 Stelle, al massimo, può sperare di limitare i danni del primo turno. Potrebbe riuscire a conquistare Asti, l'unico capoluogo di provincia in cui è arrivato al ballottaggio. Se riuscisse a conquistare anche Carrara, un storica roccaforte della sinistra, il risultato del secondo turno sarebbe quasi da festeggiare.
I seggi chiuderanno alle 23 e solo allora saranno diffusi i primi exit poll dalle principali città (saranno realizzati da YouTrend, per Sky, dall'Istituto Piepoli, per la RAI e daEMG Acqua per La7). Già adesso però sono cominciate a filtrare alcune indiscrezioni, diciamo.
Una sintesi del primo turno potrebbe essere questa: è andata piuttosto bene per il centrodestra, che è arrivato al primo posto in diverse città dove non era scontato. Male per il centrosinistra, che rischia di perdere una città importante come Genova. Malissimo per il Movimento 5 Stelle, che tra le città capoluogo ha ottenuto accesso al ballottaggio soltanto ad Asti e ha visto i suoi consensi calare ovunque rispetto alle ultime elezioni.
Se volete fare un ripasso, qui trovate tutti i risultati del primo turno delle amministrative nelle principali città (qui invece trovate i risultati in tutti e 1.004 i comuni dove si è votato, raggruppati per schieramento).
L'affluenza per il momento sembra essere piuttosto bassa. Alle 19 aveva votato il 31,4 per cento degli aventi diritto. Al ballottaggio delle amministrative 2016, alla stessa ora, aveva votato il 36,56 per cento (il dato finale fu del 50,52 per cento).
Genova è la città più importante dove si vota oggi. Al primo turno, Gianni Crivello, ex assessore e appoggiato da quasi tutto il centrosinistra, è finito al secondo posto dietro Marco Bucci, candidato del centrodestra. Da quasi mezzo secolo Genova è governata dal centrosinistra e una sconfitta del centrosinistra unito a causa di un centrodestra altrettanto compatto sarebbe un pessimo segnale anche a livello nazionale (qui trovate una breve guida alle principali città dove si vota oggi).
Le città, come Genova, dove centrosinistra e centrodestra andranno allo scontro diretto, sono quelle che interesseranno di più commentatori ed esperti (il Movimento 5 Stelle è stato praticamente escluso da tutti i ballottaggi nelle principali città, eccetto Asti). A Padova, il centrosinistra potrebbe riuscire a riconquistare la maggioranza, mentre a Piacenza - la "meno rossa" delle città emiliane - potrebbe riuscirci il centrodestra.
L'affluenza sembra che sarà piuttosto bassa: alle 19 aveva votato soltanto il 31,40 degli aventi diritto. Padova è una delle poche eccezioni: alle 19 l'affluenza era già sopra il 40 per cento, e questo potrebbe essere un buon segno per il centrosinistra. Altre città importanti da tenere d'occhio sono Catanzaro, dove il centrodestra è partito in vantaggio, Verona, dove si affrontano due liste di centrodestra e Parma, dove il sindaco uscente Federico Pizzarotti, ex M5S, affronta il candidato del centrosinistra Carlo Scarpa.