La lettera aperta di Chiara Appendino sui fatti di piazza San Carlo

La sindaca di Torino ha chiesto scusa a tutte le persone coinvolte nella fuga di massa che sabato scorso ha causato centinaia di feriti

(ANSA / MATTEO BAZZI)
(ANSA / MATTEO BAZZI)

La sindaca di Torino Chiara Appendino, eletta nel 2016 col Movimento 5 Stelle, si è scusata a nome suo e della sua amministrazione per gli eventi di piazza San Carlo, dove sabato scorso centinaia di persone sono rimaste ferite per un falso allarme durante la proiezione della finale di Champions League fra Juventus e Real Madrid. Appendino ha aggiunto che l’amministrazione è al lavoro per individuare le “responsabilità” che hanno portato all’incidente, e spiegato che in futuro «la sicurezza sarà una priorità ancora più forte».

Care cittadine e cari cittadini,

a distanza di una settimana dai fatti di piazza San Carlo, desidero fermarmi e scrivervi alcune parole.

Voglio farlo perché parlando a voi parlo anche a me stessa e, dopo sette giorni di frastuono, sento il bisogno di prendermi qualche minuto per un momento di riflessione. Con il pensiero a quello che è successo, ma lo sguardo a quello che accadrà.

Nella vita di ognuno di noi, dove tutto corre maledettamente veloce, forse non c’è mai sufficiente tempo per fermarsi e riflettere.

Basta chiederlo a chi era in piazza quella sera. A chi, dal nulla, si è sentito travolgere, a chi ha dovuto fare i conti con il sangue, a chi non trovava più i suoi cari e anche a chi, in preda al panico, ha involontariamente calpestato qualcun altro e tutt’ora ne avverte il senso di colpa.

Penso agli sguardi di quelle decine di persone ferite che ho incontrato negli ospedali della nostra città.

I feriti di sabato scorso non sono solo quelli contati: ad essere ferita è un’intera città che per la prima volta ha conosciuto su se stessa gli effetti di un clima di instabilità globale e crescente incertezza, pur in assenza di un evento terroristico.
Gli attentati che in questi ultimi anni hanno colpito civili innocenti, da Bruxelles a Parigi, da Londra a Nizza, ma purtroppo anche molti altri, hanno piano piano instillato un clima di costante paura che, come abbiamo visto sabato scorso, accompagna silente la nostra quotidianità.

Torino, però, si è anche scoperta unita, in quello spirito di comunità che, da cittadina ancor prima che da sindaca, ritrovo ogni giorno tra i torinesi.

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