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  • Mercoledì 3 maggio 2017

La Juventus ha vinto 2-0 contro il Monaco

Con una doppietta di Gonzalo Higuaín e senza subire gol, ancora

I giocatori della Juventus attorno a Higuain dopo il primo gol segnato al Monaco (ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)
I giocatori della Juventus attorno a Higuain dopo il primo gol segnato al Monaco (ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)

La Juventus ha vinto 2-0 in casa del Monaco l’andata della semifinale di Champions League, grazie a una doppietta di Gonzalo Higuaín, che ha segnato al 39mo minuto del primo tempo e al 60mo. Per la sesta partita consecutiva di Champions League, la Juventus non ha subito gol, nonostante stasera avesse di fronte uno dei migliori attacchi d’Europa. La partita di ritorno si giocherà a Torino martedì 9 maggio.

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Dopo aver visto la Juventus dominare la Serie A per sei anni consecutivi; averla vista giocare una finale di Champions League giusto due anni fa e rischiare di eliminare in trasferta, e in rimonta, il Bayern Monaco di Pep Guardiola l’anno successivo; dopo averla vista eliminare il Barcellona nell’edizione in corso della coppa, peraltro senza concedere nemmeno un gol all’attacco più forte del mondo; dopo aver visto tutto questo, per capire fin dove possa arrivare la Juventus quest’anno bisogna chiedersi: contro quale squadra europea potremmo vederla perdere?

Gli squadroni imbattibili che hanno caratterizzato il calcio europeo degli ultimi anni in questa stagione non si sono visti. Tutte e quattro le squadre ancora in corsa in Champions League hanno delle vulnerabilità, persino il Real Madrid campione in carica – che dopo la vittoria per 3-0 nell’andata della semifinale contro l’Atletico Madrid è molto vicino a giocarsi la sua seconda finale in due anni – può essere messo in difficoltà. La Juventus sembra la squadra più solida e preparata delle quattro ancora in gioco, ma in semifinale – stasera e fra una settimana – dovrà giocare contro l’avversario più imprevedibile che potesse incontrare in questo momento, cioè il Monaco, la squadra più offensiva d’Europa.

Per farsi un’idea di che squadra sia il Monaco allenato dal portoghese Leonardo Jardim ci sono i gol, i dati e i record dei suoi giocatori in questa stagione. La squadra ha un’età media poco più alta di 25 anni, il che la rende molto giovane per una semifinale di Champions League. I risultati ottenuti in questi mesi e l’età media, però, dicono anche che i tanti giovani in squadra quest’anno hanno raggiunto la massima maturità per la loro età. Questo permette al Monaco di sostenere ritmi di gioco elevatissimi, più di quanto possa farlo la Juventus, la cui età media è di circa 28 anni, e di giocare in maniera sfrontata senza commettere troppo spesso errori causati dalla veemenza del gioco e dall’età dei suoi giocatori.

In questo momento al Monaco mancano sei punti per aggiudicarsi il titolo della Ligue 1 francese, e potrebbe quindi riuscire a interrompere la serie di vittorie consecutive del Paris Saint-Germain, che dura da cinque anni. Gli mancano quattro partite, da giocare contro squadre ampiamente alla sua portata, e la possibilità che torni a vincere il campionato diciassette anni dopo l’ultima volta è concreta.

Il Monaco si trova dov’è ora principalmente grazie a due sue caratteristiche: non perde quasi mai e segna tantissimo. In campionato ha perso solamente tre partite: in Europa hanno fatto meglio solo Real Madrid, Nizza e Bayern Monaco, con due sconfitte ciascuna. La fase offensiva è poi l’aspetto più interessante e caratteristico di questo Monaco.

Il modulo usato da Jardim è un 4-4-2 che si capovolge (2-4-4) quando la squadra attacca. In fase offensiva il Monaco riesce a portare ben sei giocatori a ridosso dell’area avversaria, e questo gli riesce particolarmente bene grazie alla presenza di due terzini instancabili, Djibril Sidibé a destra e Benjamin Mendy a sinistra. Quando la squadra attacca Sidibé e Mendy avanzano, lasciando indietro solamente il brasiliano Jemerson e l’ex capitano del Torino Kamil Glik: anche loro però avanzano leggermente, alzando il baricentro della squadra, e vengono aiutati dal mediano brasiliano Fabinho, che resta in copertura. Per non sovrapporsi e per lasciare spazio alle avanzate di Sidibé (Indisponibile stasera contro la Juventus) e Mendy, le due ali, Bernardo Silva e Thomas Lemar, tagliano verso il centro. A centrocampo, Tiémoué Bakayoko fa l’opposto di Fabinho: è un centrocampista box to box, cioè un giocatore in grado di recuperare o ricevere palloni nella metà campo bassa per poi portarla in avanti, al reparto offensivo della squadra.

Gli attaccanti sono Radamel Falcao, Kylian Mbappé e Valère Germain. Giocano a rotazione, perché ciascuno di loro offre diverse opzioni d’attacco. Falcao ha esperienza, crea occasioni da gol dalle situazioni più difficili ed è il vero centravanti della squadra: dopo alcune stagioni complicate quest’anno è tornato a segnare molto, anche se per gli infortuni e per le poche partite disputate negli ultimi anni ha perso un po’ di quella forza fisica che ai tempi dell’Atletico Madrid lo fecero diventare uno dei centravanti più forti al mondo. Mbappé invece è alla sua prima stagione da titolare, ha 18 anni e ha segnato 24 gol in 38 partite: numeri impressionanti, tanto che per lui i più importanti club d’Europa hanno già iniziato a fare offerte che sfiorano i cento milioni di euro. Insieme a Falcao forma una coppia d’attacco completa: Jardim gli dà piena libertà nei movimenti, poiché ha un gran senso della posizione in campo, è molto veloce e ha grandi doti tecniche. Germain completa il reparto con la sua utilità nel tenere la palla e creare spazi per i compagni in arrivo.

L’efficenza dell’attacco del Monaco è confermata dai risultati. Falcao, Mbappé e Germain hanno già segnato 42 gol, quasi la metà dei 95 segnati dalla squadra in questa stagione: nei cinque più importanti campionati d’Europa, solo il Barcellona ha fatto meglio. Nella Ligue 1 francese il Monaco ha segnato quasi tre gol a partita, con una media di circa venti tiri ogni novanta minuti. Il venti per cento di questi tiri diventano gol, la maggior parte dei quali realizzati da posizione centrale e a pochi metri dalla porta avversaria.

Jardim allena il Monaco da tre anni, e da quando è stato assunto è riuscito a creare un sistema in cui tutti i giocatori della rosa hanno una funzione precisa, e in cui le loro doti migliori vengono esaltate. Negli undici titolari della squadra si può trovare di tutto: gran corsa nelle fasce, esperienza e ordine nella colonna centrale, fantasia e velocità negli esterni alti (Bernardo Silva in primis), e in attacco tante soluzioni diverse per segnare. Per questo il Monaco è da considerare una squadra che gioca al di sopra delle proprie possibilità, con ritmi e offensività che difficilmente si potranno replicare anche già a partire dalla prossima stagione: col tempo le caratteristiche dei giocatori tendono a cambiare ed è probabile che almeno un paio di titolari vengano ceduti a grandi squadre.

La Juventus, quindi, si trova ad affrontare una squadra che non ha niente da perdere, e che probabilmente è consapevole che non riuscirà a tornare così in alto per molti anni a venire. Lo farà però trovandosi più o meno nella stessa posizione, dato che per diversi suoi giocatori questa sembra essere l’ultima opportunità di vincere una Champions League. A suo favore ha inoltre una squadra completa: è sia esperta che talentuosa, non ha evidenti punti deboli e sa prepararsi nel migliore dei modi a qualsiasi avversario affronti, come si è visto nei quarti di finale contro il Barcellona. C’è poi da considerare che il Monaco, pur avendo perso raramente in questa stagione, nelle ultime due partite giocate contro il Paris Saint-Germain ha perso rovinosamente (anche se nella sconfitta più recente ha schierato riserve e giovani), subendo complessivamente nove gol e segnandone solamente uno. Nella fase ad eliminazione diretta di Champions League, inoltre, ha giocato contro due squadre alle prese con diversi problemi, senza mai confrontarsi con un avversario in forma e sulla carta più forte come lo è la Juventus.