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  • Venerdì 28 aprile 2017

In Francia hanno acceso candele e falò nei vigneti per salvare il raccolto

Il freddo sta danneggiando i germogli, provocando danni gravi che avranno ripercussioni sulla produzione di vino

Un uomo accende i falò in un vigneto a Chablis, in Francia, 28 aprile 2017
(REUTERS/Christian Hartmann)
Un uomo accende i falò in un vigneto a Chablis, in Francia, 28 aprile 2017 (REUTERS/Christian Hartmann)

Negli ultimi giorni diverse regioni francesi che praticano estesamente la viticoltura sono state interessate da temperature molto basse, che hanno danneggiato parte del raccolto. Le situazioni più gravi sono nella zona di Bordeaux, nel sudovest della Francia, e nelle regioni centro-settentrionali di Borgogna e Champagne. Diversi viticoltori della zona hanno cercato di rimediare al problema in maniera creativa, accendendo candele e piccoli falò per riscaldare i vigneti come già avviene in diverse parti del mondo.

Sta capitando una cosa simile anche in alcuni posti in Italia, a Gorizia, e nel sud del Regno Unito: vari fuochi e candele sono stati accesi in diversi vigneti per contrastare il freddo di questi giorni.

In Francia il problema sembra essere più diffuso. Le viti avevano iniziato a germogliare a causa del tepore anticipato di qualche settimana fa: questa settimana però le temperature sono scese di molto, fino a raggiungere i -7 gradi centigradi. Uno sbalzo di temperatura così marcato può danneggiare pesantemente il raccolto, che solitamente si tiene in autunno. I danni peggiori avvengono nei vigneti a bassa quota, dove l’aria fredda tende ad accumularsi e a causare delle gelate. L’associazione dei viticoltori dello Champagne ha detto che fino a martedì circa il 20-25 per cento del raccolto era stato distrutto: le stime non tengono conto dei danni provocati dal freddo negli ultimi giorni. Parlando con Wine Spectator, il presidente dell’associazione dei commercianti del vino di Bordeaux Xavier Coumau ha detto che è andato distrutto «quasi metà del raccolto potenziale».

francia vigne
(REUTERS/Christian Hartmann)

Già l’anno scorso, fa notare Reuters, la produzione di vino francese era calata complessivamente del 10 per cento a causa delle cattive condizioni climatiche. Le gelate avevano creato i problemi più gravi nello Champagne, dove la produzione era calata del 20 per cento rispetto al 2015. Lo Champagne però può cavarsela meglio di altri, dato che l’omonimo spumante è realizzato con uva di diversi raccolti.

In altre regioni la situazione è decisamente più complicata. Un esperto del sindacato di viticoltori di Bugey, una zona a est di Lione, ha spiegato che nella regione «le viti erano tre settimane in anticipo, i germogli si erano già sviluppati. Il gelo ha distrutto tutto, i germogli sono morti. Nella memoria dei viticoltori una cosa del genere non è mai accaduta, nessuno ricorda un freddo così».