45 anni fa erano settimane spaziali

Migliaia di chilometri sopra la Terra c'era Apollo 16, mentre più in basso sulle radio c'erano “Rocket Man” di Elton John e “Starman” di David Bowie

Il 14 aprile del 1972, 45 anni fa, uscì un singolo che sarebbe diventato una delle canzoni più famose del decennio, e probabilmente di sempre. Il testo parlava di un astronauta, e la prima parte era venuta in mente al paroliere Bernie Taupin una notte che stava guidando in autostrada per andare a casa dei suoi genitori. Se la ripeté da solo finché non fu arrivato, quando entrò chiedendo loro di non disturbarlo finché non l’avesse scritta da qualche parte. Diceva:

She packed my bags last night preflight
Zero hour 9 a.m
And I’m gonna be high as a kite by then
I miss the Earth so much, I miss my wife
It’s lonely out in space
On such a timeless flight

Quelle parole le avrebbe poi cantate Elton John, che ebbe con Taupin una delle collaborazioni più famose della storia della musica pop. “Rocket Man” uscì quando John aveva già pubblicato il suo disco Elton John e il singolo “Your Song”, nel 1970, che era finito in cima alle classifiche britanniche e l’aveva reso famosissimo. “Rocket Man” sarebbe poi uscita a maggio in Honky Château, il suo terzo disco e il primo a finire in testa alle classifiche americane. Ma che era una canzone incredibile lo si era già capito: i giornalisti musicali scrissero che era la cosa più bella che aveva mai fatto e sarebbe diventata sicuramente una hit. E avevano così ragione che “Rocket Man” lo sarebbe rimasta anche per i successivi 45 anni, una delle cose più belle mai fatte da Elton John.

Erano gli anni subito dopo lo sbarco sulla Luna, ed erano i giorni del lancio di Apollo 16, la quinta missione a portarci delle persone. La distribuzione americana del singolo giocò proprio sulla concomitanza dei due avvenimenti, anche se la canzone parla degli astronauti in un certo senso ridimensionandoli: ormai le missioni nello Spazio erano diventate quasi una cosa comune, e l’astronauta protagonista di “Rocket Man” non è tanto un eroe quanto uno che fa il suo mestiere, che ha una moglie che gli ha preparato le valigie, che ha nostalgia di casa e che soffre la solitudine di stare da solo migliaia di chilometri sopra la terra.

Pochi anni prima un’altra canzone aveva portato lo spazio nella musica pop, tra le prime e tra quelle che ci riuscirono meglio. Parlava di un astronauta che rimaneva solo nello spazio, e che si chiamava Major Tom. “Space Oddity”, una delle più famose canzoni di sempre di David Bowie, uscita nel 1969, fu l’esempio più famoso tra le canzoni che accompagnarono gli anni delle conquiste spaziali. E a produrla era stato Gus Dudgeon: lo stesso che tre anni più tardi avrebbe prodotto “Rocket Man”. Pochi giorni dopo l’uscita del singolo di Elton John, il 28 aprile 1972 (anche se erroneamente alcuni li indicano come usciti lo stesso giorno, il 14), Bowie fece uscire la sua seconda canzone spaziale più famosa di sempre, “Starman”. Fu il secondo singolo ad anticipare The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, il quinto disco di Bowie e quello che presentò il personaggio di Ziggy Stardust, forse il più famoso dei molti che interpretò Bowie, una via di mezzo tra un uomo e un alieno che portava sulla terra un messaggio di pace e speranza di un misterioso “uomo dello Spazio”: lo “Starman”, appunto.

There’s a starman waiting in the sky
He’d like to come and meet us
But he thinks he’d blow our minds
There’s a starman waiting in the sky
He’s told us not to blow it
Cause he knows it’s all worthwhile
He told me
Let the children lose it
Let the children use it
Let all the children boogie

Il testo di “Starman” parla di un ragazzo che sente alla radio il messaggio dell’uomo delle stelle, portato sulla Terra da Ziggy sotto forma di musica: dice ai terrestri in pratica di fare quello che vogliono, di divertirsi e di ballare. Anche in questo caso, Bowie era già famoso per “Space Oddity”, e la canzone (e il successivo disco) fu il suo secondo grande successo: fu accolta benissimo dalla stampa, e dopo un inizio non eccezionale arrivò in alto nelle classifiche, soprattutto dopo che Bowie la suonò all’inizio dell’anno in televisione.